La giustizia francese ha annullato la sospensione di Jean-Marie Le Pen dal Front national, voluta dalla figlia e attuale leader del partito, Marine Le Pen. Il tribunale di Nanterre, vicino a Parigi, ha deciso di annullare la sospensione per un vizio di forma. Leggi
Jean-Marie Le Pen, storico leader del Front national, ha annunciato che denuncerà il suo partito per averlo sospeso.
La sospensione era avvenuta il 3 maggio per volere della figlia, Marine Le Pen, che guida il partito dal 2011. Marine aveva convocato il comitato disciplinare del partito a Nanterre, in Francia, per sanzionare le affermazioni antisemite fatte dal padre a una rivista di estrema destra francese, Rivarol. Jean-Marie Le Pen aveva definito per l’ennesima volta “i campi di concentramento un dettaglio della storia”.
Jean-Marie ha chiesto a un tribunale di annullare la sospensione, perché secondo lui viola lo statuto del partito. La figlia Marine ha replicato che “non ha nulla da temere” dal verdetto.
In politica spesso per conquistare il potere si deve uccidere il padre: l’erede designato del leader storico deve eliminare il suo mentore se vuole avere qualche probabilità di succedergi davvero. In Francia gli esempi sono numerosi: Georges Pompidou con Charles de Gaulle, Lionel Jospin con François Mitterrand e Nicolas Sarkozy con Jacques Chirac. Leggi
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