New Delhi

Emergenza incendi in Ecuador

Incendi Il governo dell’Ecuador ha dichiarato lo stato di emergenza a causa degli incendi che hanno bruciato più di 40mila ettari di vegetazione, favoriti dalla siccità… Leggi

La capitale indiana New Delhi chiude le scuole a causa dell’inquinamento

Il 15 novembre le scuole elementari sono rimaste chiuse nella capitale indiana New Delhi, colpita questa settimana dal primo “picco” d’inquinamento atmosferico della stagione. Leggi

Temperatura record di 52,3 gradi registrata nella capitale indiana New Delhi

Una temperatura di 52,3 gradi, nuovo record nazionale, è stata registrata il 29 maggio nella capitale New Delhi, ha annunciato il servizio meteorologico indiano. Leggi

Balaknama, il giornale dei bambini senza casa di New Delhi

Un gruppo di bambini senzatetto a New Delhi racconta le loro difficoltà in un giornale pubblicato ogni mese con l’aiuto dell’ong Chetna. Il reportage dell’Afp. Leggi

Cosa succede in India dove le proteste di una casta hanno provocato una crisi idrica

Il governo indiano ha schierato migliaia di soldati per sedare le proteste di una casta, che hanno provocato una crisi idrica a Delhi, una metropoli di oltre 20 milioni di abitanti. Leggi

L’inquinamento mette a rischio la vita dei bambini a New Delhi

I livelli di inquinamento a New Delhi sono dieci volte superiori alla soglia di sicurezza. L’inquinamento atmosferico è una delle principali cause di morte infantile in India. Il video dell’Afp. Leggi

Perché Pechino è minacciata dallo smog?

Il 10 dicembre si è concluso l’allarme rosso dichiarato da Pechino per i livelli preoccupanti di smog in città. Per tre giorni le autorità cinesi hanno consigliato a scuole e a fabbriche di chiudere, hanno imposto le targhe alterne e hanno vietato a circa due milioni di veicoli di circolare. Leggi

Censurato in India un documentario sullo stupro di una studentessa

Un tribunale indiano ha deciso di bloccare la divulgazione del documentario India’s daughter prodotto dalla Bbc e della televisione privata indiana Ndtv, in cui viene intervistato uno dei cinque uomini condannati a morte per lo stupro di gruppo e l’omicidio di una studentessa a New Delhi nel dicembre del 2012.

Nel video Mukesh Singh, ora in carcere a New Delhi in attesa dell’appello alla corte suprema per evitare la condanna di morte, dice di non avere rimorsi e suggerisce che la vittima non sarebbe morta se non si fosse ribellata agli assalitori e la accusa di non essersi comportata come “una ragazza perbene”. Secondo il tribunale l’intervista potrebbe provocare disordini nel paese.

Il ministro dell’interno Rajnath Singh ha annunciato un’inchiesta per capire chi abbia dato alla regista il permesso di incontrare il condannato. Singh ha criticato il documentario in parlamento, affermando che non dovrebbe essere trasmesso in India.

La regista britannica Leslee Udwin, autrice del film, ha chiesto al primo ministro indiano Narendra Modi di intervenire e rimuovere la censura. La messa in onda del documentario a livello internazionale è prevista per l’8 marzo.

Il ministro degli affari parlamentari Venkaiah Naidu ha dichiarato che si tratta di “una cospirazione internazionale per diffamare l’India” e che dopo aver vietato il film nel paese il governo farà di tutto per fermarne la trasmissione anche all’estero.
The Guardian

L’Italia pronta a richiamare l’ambasciatore italiano a New Delhi

Il ministro degli esteri italiano Paolo Gentiloni ha dichiarato che richiamerà l’ambasciatore italiano in India. L’Italia “si riserva tutti i passi necessari” nei confronti delle autorità indiane. “Di fronte a un atteggiamento così grave delle autorità indiane il governo si riserva i passi necessari a partire dall’urgente richiamo per consultazioni dell’ambasciatore italiano a New Delhi”, ha detto Gentiloni anche se “non si tratta di una rottura delle relazioni diplomatiche”.

La ministra della difesa Roberta Pinotti ha detto in un’audizione alla camera: “Siamo delusi e irritati per la decisone della corte suprema indiana sui due marò. Le nostre istanze erano di carattere umanitario e ci aspettavamo un risultato diverso”. Askanews

Malato di ebola messo in quarantena in India

Il governo indiano ha annunciato che un uomo è stato messo in quarantena dopo essere stato curato per l’ebola in Liberia perché mostra ancora i sintomi del virus.

Atterrato all’aeroporto di New Delhi, il soggetto è risultato negativo a un primo test. Ma una seconda analisi, effettuata su un suo campione di sperma, presentava tracce del virus ebola.

Il ministero della sanità ha dichiarato: “Si sa per certo che durante al convalescenza una persona continua a diffondere tracce di virus attraverso i suoi fluidi corporei. Il paziente è in grado trasmettere il virus per via sessuale ancora per 90 giorni”. Reuters

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