Fino a poco tempo fa la Guyana era uno dei paesi più poveri dell’America Latina. Oggi è una delle economie che cresce di più al mondo. Il merito è dei giacimenti di greggio. Che però rischiano di arricchire solo pochi. Leggi
Il 3 aprile il presidente venezuelano Nicolás Maduro ha accusato gli Stati Uniti di aver installato “basi militari segrete” nell’Esequibo, una regione ricca di petrolio amministrata dalla Guyana ma rivendicata da Caracas. Leggi
La Guyana e il Venezuela hanno concordato, nel corso di un vertice tra i presidenti Irfaan Ali e Nicolás Maduro che si è tenuto a Saint Vincent e Grenadine, di non usare la forza per risolvere la questione dell’Esequibo. Leggi
Il 3 dicembre il governo socialista del presidente Nicolás Maduro ha vinto il referendum consultivo sull’annessione al Venezuela dell’Esequibo, una regione amministrata... Leggi
Il 6 dicembre le tensioni tra Venezuela e Guyana sono aumentate, quando Caracas ha proposto di annettere una regione contesa tra i due paesi ricca di petrolio. Leggi
Il governo venezuelano ha indetto per il 3 dicembre un referendum sul territorio dell’Esequibo, una regione della Guyana ricca di giacimenti petroliferi e rivendicata da... Leggi
La Guyana sta considerando la possibilità di creare basi militari nella regione ricca di petrolio dell’Esequibo, rivendicata dal Venezuela, ha annunciato il 23 novembre il vicepresidente Bharrat Jagdeo. Leggi
Il presidente venezuelano Nicolás Maduro ha proposto il 25 settembre al suo collega della Guyana, Irfaan Ali, dei colloqui diretti per mettere fine a una disputa su un’area contesa ricca di petrolio. Leggi
La Guyana ha eletto il suo nuovo presidente. David Granger, un ex generale dell’esercito, ha vinto le elezioni con la sua coalizione, che riunisce i partiti che rappresentano le minoranze africane. Per 23 anni era rimasto al potere il Partito progressista popolare della minoranza indiana. I partiti politici della Guyana sono infatti espressione delle varie minoranze razziali presenti nel paese. L’ex generale 69enne sudamericano, uscito vittorioso dalle elezioni con lo stretto margine di 206.871 voti contro i 201.457 degli avversari, ha promesso di porre fine alla politica razziale. “È giunto il momento dell’unità razziale e nazionale, di porre fine alla corruzione, al nepotismo e allo spreco delle nostre risorse”, ha dichiarato.
L’attuale presidente, Donald Ramotar, ha chiesto però il riconteggio dei voti. “Non posso ammettere di aver perso le elezioni”, ha dichiarato. Granger aveva basato la sua campagna elettorale su lotta alla droga e al traffico di esseri umani e a una maggiore sicurezza. La Guyana, secondo i dati della Banca mondiale, è il terzo paese più povero dell’America Latina dopo Haiti e Nicaragua.
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