È il creatore di The boys, una serie tv satirica che immagina gli Stati Uniti dominati da un gruppo di supereroi spaventosamente cattivi. Ma la realtà, dice, fa più paura della finzione Leggi
Iwájú è la prima serie commissionata dalla Disney a uno studio di animazione africano. È ambientata a Lagos, in Nigeria, in un futuro di colori fluo e macchine volanti. Peccato che i nigeriani faranno fatica a vederla. Leggi
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E poi un giorno, come un pistolero affaticato che ne ha viste troppe, ho deciso che era arrivato il momento di allontanarmi, nella luce del tramonto. Nel marzo 2023 ho pubblicato... Leggi
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Quei primi 78 giri erano brevi (appena tre minuti per lato), avevano una gamma sonora compressa (il registro basso era particolarmente debole) ed erano caratterizzati da un... Leggi
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Sfruttando strumenti e dati online accessibili a tutti, il collettivo Bellingcat porta avanti le sue inchieste per contrastare la disinformazione e rinnovare il giornalismo. Il documentario di Hans Pool, dalla rassegna Mondovisioni online. Leggi
Cinema chiusi, inserzioni pubblicitarie in calo, grandi eventi rimandati o annullati per l’epidemia. Le grandi aziende del settore sono piene di debiti e con scarse possibilità di ripagarli. Leggi
Classici, di genere e rarità. Il sito Open Culture ha messo insieme una lista sterminata di pellicole in streaming. Un po’ di consigli per orientarsi. Leggi
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Kathleen Grace ha avuto un 2015 niente male. A giugno la sua casa di produzione New Form Digital ha caricato su YouTube la puntata pilota di Single by 30, uno show su due teenager che si fanno una promessa di matrimonio nel caso si trovassero a trent’anni senza legami. Leggi
La Apple pagherà i diritti per la riproduzione della musica anche durante i tre mesi di prova del suo servizio streaming Apple music, che sarà lanciato in più di cento paesi il 30 giugno prossimo. Lo ha confermato l’azienda, dopo le proteste di artisti ed etichette discografiche che chiedevano il riconoscimento dei diritti d’autore.
È stata la cantante country pop Taylor Swift a dare una voce e un volto a queste critiche. In un post pubblicato sul suo blog dal titolo “To Apple, Love Taylor”, Swift aveva chiesto all’azienda statunitense di abbandonare la sua decisione di non retribuire gli artisti per lo streaming delle loro canzoni nel periodo di prova. Immediata la risposta di Eddy Cue, vicepresidente dei servizi internet e software della Apple, che su Twitter ha assicurato: “Apple music pagherà per lo streaming, anche durante il periodo di prova”.
Cue ha chiarito che, nei primi tre mesi di erogazione gratuita del servizio, la compagnia pagherà gli artisti sulla base del flusso di dati, ma non ha voluto specificare quanto. Dopo il periodo di prova, negli Stati Uniti i titolari dei diritti d’autore otterranno il 71,5 per cento degli abbonamenti a Apple music. Una percentuale che sarà diversa in altre parti del mondo, ma che dovrebbe oscillare, in media, attorno al 73 per cento.
Apple music permetterà di ascoltare musica in streaming a un prezzo di 9,99 dollari al mese, o di 14,99 dollari se a fare la sottoscrizione sarà una famiglia composta fino a un massimo di sei persone. I primi tre mesi di streaming saranno gratuiti, per consentire alle persone di provare il servizio prima di abbonarsi.
Inizialmente, Swift aveva annunciato che non avrebbe reso disponibile su Apple Music il suo nuovo album “1989”, criticando la scelta della compagnia di Cupertino: “tre mesi senza essere pagati è un periodo lungo, ed è ingiusto chiedere a chiunque di lavorare in cambio di nulla”. Dopo la dichiarazione di Cue, la cantante ha espresso soddisfazione su Twitter.
Non è comunque la prima volta che Swift attacca i servizi che offrono musica gratis. In un suo editoriale sul Wall Street Journal, pubblicato nel giugno 2014, paragonava lo streaming alla pirateria nel causare la perdita di valore della musica. Per queste ragioni aveva già fatto rimuovere tutti i suoi album da Spotify, tra i più importanti servizi di streaming e principale avversario di Apple music.
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