Patrick T. Fallon, Afp

Il mese scorso è stato l’ottobre più caldo mai registrato nel mondo, proseguendo una serie di record mensili cominciata a giugno, ha annunciato l’8 novembre il servizio europeo sul cambiamento climatico di Copernicus (C3s). Secondo il C3s, il 2023 diventerà “quasi sicuramente” l’anno più caldo di sempre, superando il precedente record del 2016.

Le nuove rilevazioni arrivano a poco più di tre settimane dalla conferenza delle Nazioni Unite sul clima (Cop28) che si aprirà il 30 novembre negli Emirati Arabi Uniti.

“Possiamo affermare con quasi assoluta certezza che il 2023 sarà l’anno più caldo mai registrato”, ha affermato Samantha Burgess, vicedirettrice del C3s. “La necessità d’intraprendere azioni forti per il clima non è mai stata così urgente”.

Il mese scorso ha registrato una temperatura media globale di 15,38 gradi, superando di 0,4 gradi il precedente record dell’ottobre 2019. Si tratta di un’anomalia molto significativa.

Il mese è stato più caldo di 1,7 gradi rispetto alla media di ottobre del periodo 1850-1900, prima che le emissioni di gas serra cominciassero a modificare il clima.

Da gennaio la temperatura media globale è stata di 1,43 gradi superiore a quella dell’era preindustriale, a un passo dalla soglia di 1,5 gradi fissata dall’accordo di Parigi del 2015.

Secondo stime recenti dell’Organizzazione meteorologica mondiale (Omm), la soglia sarà superata per la prima volta in uno dei prossimi cinque anni.

Tuttavia, il superamento della soglia dovrà essere registrato per più anni prima di essere considerato ufficiale. Secondo il Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico (Ipcc), considerando le emissioni di gas serra legate principalmente all’uso dei combustibili fossili, c’è un 50 per cento di probabilità che la soglia sia raggiunta ufficialmente tra il 2030 e il 2035.

Oggi la temperatura media globale supera di circa 1,2 gradi quella dell’era preindustriale.

Anelli e carote

Le rilevazioni di Copernicus sono cominciate negli anni quaranta del novecento, ma le condizioni climatiche dei millenni passati possono essere stabilite usando gli anelli di accrescimento degli alberi e le carote di ghiaccio. Questi dati indicano che probabilmente le temperature attuali sono le più calde da più di centomila anni.

“La vita sulla Terra è a rischio”, ha avvertito un gruppo di scienziati in un rapporto pubblicato alla fine di ottobre, sottolineando gli “scarsi progressi” compiuti nella riduzione delle emissioni.

Il caldo record del 2023 è in parte legato al Niño, un fenomeno climatico periodico che causa un forte riscaldamento delle acque dell’oceano Pacifico. Secondo le previsioni, il fenomeno dovrebbe raggiungere il picco alla fine di dicembre.

Il riscaldamento globale provoca un aumento dell’intensità e della frequenza dei fenomeni meteorologici estremi.