Un ferito palestinese viene trasportato in sedia a rotelle fuori dall’ospedale al Aqsa di Deir al Balah, nel centro di Gaza. (Mahmud Hams, Afp)

Centinaia di persone hanno lasciato sabato l’ospedale di al Shifa, il più grande ospedale di Gaza, dove, secondo le Nazioni Unite, si trovano almeno 2.300 pazienti, medici e sfollati.

L’ospedale è un enorme complesso nella zona ovest della città di Gaza. Le persone hanno lasciato l’ospedale a piedi, ha detto un giornalista dell’Afp presente sul posto. Il personale medico ha detto che 120 pazienti, tra cui neonati in incubatrice, erano ancora all’interno. Con loro sarebbero rimasti sei medici.

Le colonne di sfollati, personale medico e pazienti, alcuni dei quali feriti e molto deboli, si sono dirette verso la strada di Salaheddine, che porta a sud di Gaza, dove l’esercito israeliano ha ordinato alla popolazione di rifugiarsi.

Durante il tragitto, il giornalista dell’Afp ha visto almeno quindici corpi, alcuni in avanzato stato di decomposizione. Tutto intorno, le strade e i negozi erano distrutti, le auto rovesciate o danneggiate.

L’esercito israeliano, che sta effettuando un’incursione nell’ospedale di al Shifa per il quarto giorno consecutivo e i cui carri armati stanno circondando l’ospedale, sta perlustrando il complesso “edificio per edificio”. Israele ritiene che nasconda un rifugio di Hamas ospitato in una rete di tunnel sotterranei. Il movimento islamista palestinese nega categoricamente queste accuse.

L’ospedale è rimasto senza elettricità, acqua e cibo per diversi giorni, ma finora i responsabili si erano rifiutati di evacuarlo senza garanzie di sicurezza. I responsabili sanitari hanno riferito che diverse decine di pazienti sono morti “perché le apparecchiature mediche vitali hanno smesso di funzionare a causa dell’interruzione della corrente”.