Il 19 febbraio la Commissione europea ha annunciato l’apertura di un’inchiesta sul social network cinese TikTok in materia di protezione dei minori. Si tratta del secondo procedimento aperto in base alle nuove regole europee dopo quello di dicembre nei confronti del social network X.
La Commissione europea ha affermato di aver avviato un “procedimento formale” il cui obiettivo è stabilire se TikTok, di proprietà del gruppo cinese ByteDance, abbia violato il nuovo Digital services act (Dsa).
L’inchiesta riguarda in particolare la “protezione dei minori, la trasparenza della pubblicità e l’accesso ai dati, nonché una verifica dei rischi legati al design dell’app, che creerebbe dipendenza”.
“Dato che la piattaforma è usata da milioni di bambini e adolescenti, TikTok ha una responsabilità speciale nella protezione dei minori, che è una delle priorità del Dsa”, ha dichiarato il commissario europeo per il mercato interno e i servizi Thierry Breton.
“L’obiettivo di questa procedura d’infrazione è garantire che TikTok adotti le misure necessarie per proteggere il benessere fisico ed emotivo dei giovani europei”, ha aggiunto Breton.
“TikTok è stato il primo social network a introdurre impostazioni specifiche per proteggere gli adolescenti e impedire l’accesso ai minori di tredici anni”, ha dichiarato un portavoce dell’azienda.
“Siamo lieti di avere l’opportunità di spiegare tutto questo nel dettaglio alla Commissione europea”, ha aggiunto.
Multa fino al 6 per cento del fatturato
TikTok, che rischia una multa fino al 6 per cento del fatturato globale, ha più di 134 milioni di utenti mensili nell’Unione europea.
Il Dsa è entrato pienamente in vigore il 17 febbraio, con obblighi imposti a tutte le piattaforme digitali di proteggere gli utenti dai contenuti illegali.
Ma già da agosto ha permesso di avviare procedimenti e inoltrare richieste di spiegazioni ad alcune delle principali aziende digitali, tra cui X, Meta (Facebook, Instagram), Apple, Google, Microsoft e Amazon.
A dicembre l’Unione europea ha aperto un’inchiesta formale sul social network X, di proprietà di Elon Musk, accusato di non aver rispettato gli obblighi in materia di lotta alla disinformazione, alla diffusione di immagini violente e all’incitamento all’odio.