Una manifestazione a Washington contro alcune condanne a morte in Iran, il 27 gennaio 2024. (Ali Khaligh, Middle East Images/Afp)

Secondo il rapporto annuale dell’ong Amnesty international sulla pena di morte, presentato il 29 maggio, il numero delle esecuzioni nel mondo ha raggiunto il livello più alto dal 2015, a causa soprattutto di un forte aumento in Iran.

Le esecuzioni totali sono state 1.153, con un aumento di più del 30 per cento rispetto al 2022. Dal conteggio è però assente la Cina, che non fornisce i dati sulle esecuzioni. Mancano anche i dati di Corea del Nord e Vietnam.

Inoltre, 2.428 persone sono state condannate a morte nel 2023, con un aumento del 20 per cento rispetto al 2022.

Secondo il rapporto, i paesi con più esecuzioni sono nell’ordine la Cina, dove si stima che siano diverse migliaia, l’Iran, l’Arabia Saudita, la Somalia e gli Stati Uniti.

853 esecuzioni in Iran

In Iran sono state messe a morte 853 persone, quasi il 50 per cento in più rispetto al 2022.

“Le autorità iraniane hanno dimostrato un totale disprezzo per la vita umana”, ha affermato in un comunicato stampa Agnès Callamard, segretaria generale di Amnesty international.

Nel paese sono aumentate soprattutto le esecuzioni per reati di droga, con effetti discriminatori su alcune comunità, tra cui la minoranza dei beluci, ha precisato Callamard.

Inalazione di azoto

Nonostante l’aumento delle esecuzioni nel mondo, concentrato soprattutto in Medio Oriente, “i paesi che continuano ad applicare la pena di morte sono sempre più isolati”, ha affermato Callamard.

A differenza del 2022, non ci sono state esecuzioni in Bielorussia, Giappone, Birmania e Sud Sudan.

In Asia, il Pakistan ha abolito la pena di morte per i reati di droga e la Malaysia ha abolito la sua applicazione automatica per alcuni reati.

Le condanne a morte sono invece aumentate del 66 per cento in Africa subsahariana, arrivando a 494. Le esecuzioni, però, sono state condotte solo in Somalia, dove sono più che triplicate, arrivando a 38.

Negli Stati Uniti ci sono state 24 esecuzioni. Callamard ha denunciato in particolare il metodo dell’inalazione di azoto praticato nello stato dell’Alabama, che molti considerano una forma di tortura.