La sera del 9 giugno Benny Gantz, membro del gabinetto di guerra israeliano, si è dimesso a causa delle divergenze con il primo ministro Benjamin Netanyahu sulla conduzione della guerra nella Striscia di Gaza.
“Netanyahu ci sta impedendo di ottenere una vera vittoria”, ha affermato l’ex generale in un discorso in tv. “Lascio il governo di emergenza nazionale con il cuore pesante ma senza rimpianti”.
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Cosa succede in Medio Oriente. A cura di Francesca Gnetti. Ogni mercoledì.
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Anche se Gantz ha invitato Netanyahu a indire le elezioni anticipate, è improbabile che le sue dimissioni provochino grandi sconvolgimenti politici a breve termine.
Il premier, che dirige il partito di destra Likud, dispone ancora di una maggioranza di 64 seggi sui 120 della Knesset grazie al sostegno dei suoi alleati d’estrema destra.
Netanyahu ha reagito alle dimissioni di Gantz con un messaggio pubblicato sul social network X: “Israele è impegnato in una guerra per la sopravvivenza su più fronti. Benny, non è il momento di abbandonare la nave, è più che mai il momento di unire le forze”.
Ministro senza portafoglio del governo di emergenza che si è formato dopo l’attacco di Hamas del 7 ottobre, Gantz, leader della coalizione centrista Unità nazionale, aveva lanciato un ultimatum a Netanyahu il 18 maggio, chiedendo che il gabinetto di guerra adottasse un “piano d’azione” in vista del dopoguerra nella Striscia di Gaza.
Una conferenza stampa di Gantz prevista per la sera dell’8 giugno era stata annullata dopo l’annuncio della liberazione di quattro ostaggi israeliani nel corso di un’operazione militare nel centro della Striscia di Gaza. Secondo il ministero della salute di Hamas, l’operazione ha causato la morte di almeno 274 persone.
L’ex capo di stato maggiore delle forze armate israeliane era considerato un moderato nel gabinetto di guerra guidato da Netanyahu.
Subito dopo l’annuncio delle dimissioni di Gantz, il ministro d’estrema destra Itamar Ben-Gvir ha chiesto di entrare nel gabinetto di guerra.
Gli alleati di Netanyahu d’estrema destra hanno minacciato di lasciare il governo in caso di accordo con Hamas.
Secondo le autorità di Hamas, l’offensiva israeliana nella Striscia di Gaza ha causato finora la morte di 37.084 persone. L’attacco di Hamas in territorio israeliano del 7 ottobre ha invece causato almeno 1.194 vittime in Israele, secondo un conteggio dell’Afp basato sugli ultimi dati israeliani disponibili.