La corte suprema degli Stati Uniti, a maggioranza conservatrice, ha esteso il 1 luglio l’immunità penale dei presidenti statunitensi, una decisione che favorisce Donald Trump e che Joe Biden ha definito un “pericoloso precedente”.

Decidendo il 28 febbraio di occuparsi della questione e fissando l’inizio delle udienze per quasi tre mesi dopo, il più alto tribunale degli Stati Uniti aveva già ritardato il processo federale dell’ex presidente repubblicano per aver cercato di rovesciare l’esito delle presidenziali del 2020.

Con una maggioranza di sei voti a tre – giudici conservatori da una parte e progressisti dall’altra – la corte suprema ha stabilito che “il presidente non gode di alcuna immunità per i suoi atti non ufficiali”, ma che “ha diritto almeno a una presunzione d’immunità per i suoi atti ufficiali”. Esprimendosi a nome della maggioranza, il presidente della corte John Roberts ha motivato la decisione con “il principio della separazione dei poteri”.

La corte ha aggiunto che spetta ai tribunali stabilire quali atti presidenziali sono potenzialmente immuni dall’azione penale.

Trump ha parlato di “decisione storica, che invalida la maggior parte delle accuse dei procedimenti penali contro di me”.

In un discorso in tv il presidente Joe Biden ha denunciato un “pericoloso precedente”, che pone i presidenti “al di sopra della legge”.

“La conseguenza è che Trump si sentirà libero di fare quello che vuole se vincerà le presidenziali di novembre”, ha aggiunto.

Al di là dei problemi giudiziari di Trump, questa decisione “ridefinisce l’istituzione della presidenza”, trasformando il suo titolare in “un monarca al di sopra della legge per tutti gli atti compiuti nell’esercizio delle sue funzioni”, ha scritto la giudice Sonia Sotomayor nella sua opinione dissenziente, a cui si sono uniti i suoi due colleghi progressisti.

Il 30 maggio Trump era stato riconosciuto colpevole da un tribunale di New York di aver falsificato i conti della Trump Organization per pagare 130mila dollari all’ex attrice di film porno Stormy Daniels prima delle presidenziali del 2016. La donna aveva ricevuto la somma in cambio del suo silenzio su una relazione sessuale avuta con l’ex presidente nel 2006. La pena sarà annunciata l’11 luglio.

Secondo alcuni mezzi d’informazione statunitensi, il 1 luglio gli avvocati di Trump hanno inviato una lettera al giudice incaricato del caso, chiedendo il rinvio dell’annuncio della pena e l’annullamento della condanna alla luce della decisione della corte suprema.

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