Il 5 luglio Israele tornerà al tavolo delle trattative in Qatar per negoziare un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza, mentre la guerra continua senza sosta con i nuovi bombardamenti israeliani nel sud del territorio palestinese.

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha ordinato al capo del Mossad di recarsi in Qatar il 4 luglio per partecipare a nuovi colloqui su un cessate il fuoco che potrebbe portare al rilascio degli ostaggi detenuti a Gaza da Hamas.

Il capo dei servizi speciali israeliani, David Barnea, è atteso a Doha il 5 luglio, dove dovrebbe incontrare Mohammed bin Abdulrahman al Thani, primo ministro del Qatar, uno dei mediatori nel conflitto di Gaza, secondo una fonte vicina ai negoziati.

In risposta all’attacco senza precedenti di Hamas a Israele del 7 ottobre, l’esercito israeliano ha lanciato una grande offensiva contro la Striscia di Gaza, dove il movimento islamista palestinese è al potere dal 2007.

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A sostegno di Hamas, la milizia libanese filoiraniana Hezbollah ha aperto un fronte con il vicino Israele e da allora si sono verificati scambi di fuoco quotidiani nelle zone di confine.

Il 4 luglio il movimento libanese ha sparato più di duecento razzi e droni esplosivi contro il nord di Israele e le alture occupate del Golan, facendo temere un nuovo conflitto nella regione, il giorno dopo una prima raffica di razzi.

Hezbollah ha avvertito che il fuoco era una rappresaglia per l’eliminazione da parte di Israele di uno dei suoi comandanti nel sud del Libano, avvenuta il 2 luglio.

Dopo aver segnalato allarmi in tutto il nord di Israele, fino alle alture occupate del Golan, l’esercito israeliano ha dichiarato che sono stati identificati “circa duecento proiettili”. La maggior parte di questi è stata intercettata e i detriti caduti hanno causato incendi in diverse regioni. Ha poi specificato, su Telegram, di aver colpito due infrastrutture di Hezbollah nel sud del Libano.

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