L’8 ottobre il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha minacciato la popolazione libanese di devastazioni paragonabili a quelle della Striscia di Gaza se non si libererà di Hezbollah, mentre Israele ha intensificato la sua offensiva di terra nel sud del Libano.
Il giorno precedente, nel primo anniversario dell’attacco di Hamas in territorio israeliano del 7 ottobre 2023, Netanyahu aveva promesso di continuare a combattere fino alla completa distruzione di Hamas e Hezbollah, gruppi sostenuti dall’Iran.
“Liberate il vostro paese da Hezbollah”, ha dichiarato l’8 ottobre in un videomessaggio in inglese rivolto alla popolazione libanese, minacciando in caso contrario “distruzione e sofferenza come a Gaza”, dove l’esercito israeliano sta portando avanti da un anno un’offensiva che ha causato più di quarantamila morti.
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Cosa succede in Medio Oriente. A cura di Francesca Gnetti. Ogni mercoledì.
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“Abbiamo eliminato Hassan Nasrallah”, il leader di Hezbollah ucciso il 27 settembre in un attacco israeliano alla periferia sud di Beirut, “e il sostituto di Nasrallah e il sostituto del sostituto”, ha aggiunto il premier, senza fare nomi.
Poco prima il ministro della difesa israeliano Yoav Gallant aveva dichiarato che Hezbollah “è in grande difficoltà” a causa degli attacchi israeliani.
Gallant ha rinviato una visita a Washington prevista questa settimana, in cui avrebbe dovuto incontrare il suo collega statunitense Lloyd Austin per discutere della situazione in Medio Oriente e in particolare della risposta all’attacco missilistico iraniano in Israele del 1 ottobre.
Intanto, l’esercito israeliano, che dal 30 settembre è impegnato in un’offensiva di terra nel sud del Libano, ha affermato che una quarta divisione è stata inviata nel sudovest del paese.
L’8 ottobre Israele ha anche bombardato il sud e l’est del Libano, e la periferia meridionale di Beirut, roccaforti di Hezbollah.
Un raid israeliano ha ucciso sette civili a Damasco, la capitale della Siria, tra cui dei bambini, secondo il governo siriano. Un’ong ha affermato che nove persone sono morte nel raid, che ha preso di mira un edificio “frequentato dai Guardiani della rivoluzione iraniani e da miliziani di Hezbollah”.
Nonostante i colpi subiti, sia Hezbollah sia Hamas continuano a lanciare razzi verso Israele dal Libano e dalla Striscia di Gaza.
Dopo aver rivendicato il lancio di alcuni razzi contro siti militari e la città di Haifa, nel nord d’Israele, Hezbollah ha minacciato d’intensificare gli attacchi se l’esercito israeliano proseguirà la sua offensiva in Libano.
Il gruppo ha anche affermato di aver respinto un contingente israeliano che cercava d’infiltrarsi vicino a una postazione dell’Unifil, la forza di pace delle Nazioni Unite, nel sud del Libano.
“Le nostre capacità militari sono intatte, contrariamente a quanto dice il nemico”, ha dichiarato Naïm Qassem, considerato il numero due di Hezbollah, in un discorso in tv.
A metà settembre Israele ha spostato il baricentro delle sue operazioni dalla Striscia di Gaza al Libano per consentire il ritorno a casa di circa 60mila sfollati israeliani.
Dall’ottobre 2023 più di duemila persone sono state uccise in Libano, di cui almeno 1.110 dal 23 settembre, quando Israele ha avviato intensi bombardamenti contro Hezbollah. Più di un milione di persone sono state costrette a lasciare le loro case.
Intanto, diciassette palestinesi, tra cui alcuni bambini, sono morti in un bombardamento israeliano a Bureij, nel centro della Striscia di Gaza.