Il 20 novembre è in corso in Grecia uno sciopero generale di ventiquattr’ore, che ha coinvolto anche il settore dei trasporti, per chiedere misure contro l’alto costo della vita e per “garantire una vita dignitosa ai lavoratori”.
Circa tredicimila persone hanno cominciato a radunarsi nel centro di Atene in risposta all’appello di vari sindacati, secondo la polizia.
I collegamenti marittimi tra la Grecia continentale e le isole dell’Egeo e dello Ionio sono sospesi a causa dell’adesione allo sciopero del sindacato dei marittimi Pno.
Lo sciopero interessa anche autobus, metropolitana e treni, mentre scuole e tribunali sono rimasti chiusi.
Sono state segnalate interruzioni dal lavoro anche negli ospedali.
Aumento degli affitti ad Atene
La Confederazione generale dei lavoratori greci (Gsee) ha affermato che lo sciopero “è la conseguenza del rifiuto del governo di adottare misure per garantire una vita dignitosa ai lavoratori”.
“Il governo deve capire che il benessere della società nel suo insieme dipende dal benessere dei lavoratori”, si legge in un comunicato della Gsee, che ha indetto manifestazioni ad Atene e in altre città.
“Servono misure urgenti per combattere l’inflazione, aumentare i salari e garantire l’accesso alla casa”, ha dichiarato Esther Lynch, segretaria generale della Confederazione europea dei sindacati (Ces), in visita in Grecia per sostenere lo sciopero.
In un paese in cui i salari sono cronicamente bassi, sta crescendo il malcontento per l’aumento dei prezzi dei generi alimentari e per quello degli affitti ad Atene.
L’inflazione su base annua era al 2,4 per cento a ottobre, secondo l’istituto di statistica greco Elstat.
Di recente il governo, guidato dal conservatore Kyriakos Mitsotakis, ha annunciato un aumento del salario minimo, che attualmente è di 830 euro, e delle pensioni a partire dal gennaio 2025.