Netumbo Nandi-Ndaitwah, 72 anni, del partito al potere Swapo, ha vinto le elezioni presidenziali del 27 novembre, diventando la prima presidente donna nella storia della Namibia. Ha ottenuto il 57,31 per cento dei voti al primo turno, ha annunciato il 3 dicembre la commissione elettorale.
Lo Swapo governa la Namibia – un grande paese desertico con appena tre milioni di abitanti, due terzi dei quali sotto i trent’anni – dall’indipendenza nel 1990.
“Grazie per la vostra fiducia”, ha affermato Nandi-Ndaitwah, soprannominata Nnn, attuale vicepresidente, aggiungendo che avrebbe mantenuto le promesse fatte in campagna elettorale.
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In particolare, la presidente eletta si è impegnata a creare più di 250mila posti di lavoro in cinque anni, spiegando che “gli affari possono prosperare solo se c’è una politica stabile”.
Figlia di un pastore anglicano costretto all’esilio in Russia negli anni settanta, Nandi-Ndaitwah ha fatto parte del Komsomol, l’organizzazione giovanile del Partito comunista dell’Unione Sovietica.
Figura di spicco della lotta per l’indipendenza, ha posizioni piuttosto conservatrici ed è contraria all’aborto.
Il suo principale avversario, Panduleni Itula, candidato dei Patrioti indipendenti per il cambiamento (Ipc), ha ottenuto il 25,50 per cento dei voti.
Lo Swapo ha vinto anche le elezioni legislative, ottenendo 51 seggi contro i 20 dell’Ipc. Nelle elezioni precedenti il partito al potere aveva però ottenuto 63 seggi.
Le elezioni presidenziali e legislative sono state caratterizzate da un’alta affluenza alle urne, ma anche da una serie di problemi tecnici e logistici, tra cui la mancanza di schede elettorali, che hanno spinto le autorità a prolungare lo scrutinio di alcuni giorni.
Il 27 novembre molti elettori hanno dovuto rinunciare a votare dopo aver aspettato in fila per dodici ore.
Itula, 67 anni, ex dentista e avvocato, ha denunciato il caos e “gravi irregolarità”, e fatto sapere che chiederà l’annullamento delle elezioni.
Negli ultimi anni lo Swapo, che ai tempi della lotta contro l’occupazione del Sudafrica dell’apartheid era un gruppo d’ispirazione marxista, ha perso consensi a causa della forte disoccupazione giovanile.
Secondo la Banca mondiale, la Namibia, uno dei principali esportatori di uranio, è il paese con più disuguaglianze al mondo dopo il Sudafrica.