La Malaysia ha approvato l’avvio di nuove ricerche del volo Mh370 della Malaysia Airlines scomparso misteriosamente dieci anni fa, ha affermato il 20 dicembre il ministro dei trasporti Anthony Loke.

Il Boeing 777 della Malaysia Airlines, partito da Kuala Lumpur e diretto a Pechino, era scomparso dai radar l’8 marzo 2014 con 239 persone a bordo, tra cui 153 cinesi.

Nonostante le ricerche più ampie nella storia dell’aviazione, l’aereo non è mai stato ritrovato.

“La proposta formulata dall’azienda Ocean Infinity è solida e meritava di essere presa in considerazione”, ha dichiarato il ministro durante una conferenza stampa.

“Il 13 dicembre il governo ha quindi accettato la proposta, che prevede ricerche in una nuova area di circa quindicimila chilometri quadrati nell’oceano Indiano meridionale”, ha aggiunto.

La Ocean Infinity è un’azienda specializzata nella robotica marina, con team basati principalmente in Texas e in Inghilterra.

“In base all’accordo, che avrà una durata di diciotto mesi, il governo non pagherà nulla all’azienda se l’aereo non sarà ritrovato”, ha precisato Loke.

Kuala Lumpur aveva già incaricato l’azienda di cercare l’aereo nel 2018, ma senza ottenere risultati.

“La nuova area di ricerca proposta dalla Ocean Infinity si basa sulle più recenti analisi dei dati condotte da esperti e ricercatori”, ha dichiarato il ministro.

Atto deliberato del pilota

Nonostante vaste operazioni di ricerca condotte per anni prima da un team australiano e poi dalla Ocean Infinity nell’oceano Indiano meridionale, solo alcuni frammenti dell’aereo sono stati ritrovati.

Ci sono molte teorie sulla scomparsa dell’aereo, ma la principale è un atto deliberato del pilota Zaharie Ahmad Shah, un professionista esperto che all’epoca aveva 53 anni.

Un rapporto pubblicato dal governo nel 2018 sottolineava alcune mancanze del controllo del traffico aereo e indicava che la rotta dell’aereo era stata modificata manualmente, senza però arrivare a conclusioni definitive.