Con nove morti e 28 casi confermati, in Cina torna la paura dell’influenza aviaria. Per contenere il nuovo ceppo, il H7N9, che è in grado di passare agli esseri umani, sono già stati soppressi migliaia di volatili e alcuni mercati cittadini che vendono pollame vivo (a Shanghai, Nanjing e Suzhou) sono stati chiusi.

Le vendite di polli e anatre sono calate drasticamente, annunciano i commercianti, anche se i prezzi sono già scesi del 20 per cento.

Sia le autorità cinesi sia l’Organizzazione mondiale della sanità ricordano che il contagio avviene solo tramite il contatto con animali, pollame o in genere volatili infetti, ed escludono che si trasmetta direttamente tra esseri umani.

I ricercatori stanno esaminando il dna del virus per capire da dove venga e quanto sia pericoloso.

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