Fin dagli anni settanta la scena musicale del Botswana è stata fortemente influenzata dal rock. Nel tempo è emersa la sua anima di dissenso dall’idea stereotipata di cosa vuol dire essere africani. È nata così una sottocultura del black metal, che è stata chiamata marok. Nel 2011 il marok ha conquistato un pubblico internazionale grazie alla nuova immagine che portava dell’Africa e delle sue donne.

Tuttavia, come era prevedibile, in questo movimento c’è una vistosa rappresentazione della narrazione maschile a scapito di quella femminile. È proprio questa donna nera fuori dagli schemi, molto lontana dalla rappresentazione globale di un essere debole e senza voce, che il fotografo sudafricano Paul Shiakallis ha cercato di portare alla luce nel suo lavoro Leathered skins, unchained hearts.

Le foto sono state scattate nel Botswana nel 2015.

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