Ad aprile il videomaker Shafiur Rahman ha lanciato un concorso fotografico dedicato ai rohingya, la minoranza musulmana perseguitata in Birmania. “Credo che questo sia il momento giusto per dare a queste donne, uomini e bambini la possibilità di esprimersi. E la fotografia può essere un’ottimo strumento di testimonianza”, dice Rahman.
Nella zona di Cox’s Bazar, in Bangladesh, ci sono 34 campi profughi, dove dal 2017 hanno trovato rifugio più di un milione di rohingya. All’inizio di aprile le autorità bangladesi hanno imposto il lockdown in questi campi, dove la densità abitativa è quaranta volte superiore al resto del paese, con circa 40mila persone per chilometro quadrato. “Attraverso le immagini scattate dai rohingya dentro ai campi vorremmo far conoscere quali sono le condizioni in cui vivono queste famiglie, soprattutto durante l’epidemia di covid-19”, spiega Rahman.
I partecipanti possono inviare le immagini in due categorie: “Vita quotidiana nei campi profughi” e “La risposta al coronavirus”. Possono mandare fino a quattro foto al mese tramite WhatsApp, Twitter o Facebook. I vincitori riceveranno dei premi in denaro e le loro foto saranno in mostra negli spazi espositivi e manifestazioni di varie città, tra cui lo Human rights research and education centre di Ottawa, in Canada, e il festival dei diritti umani di Oxford, nel Regno Unito. Inoltre saranno pubblicate dal quotidiano bangladese in lingua inglese Dhaka Tribune.
La competizione è aperta fino al 25 agosto. Alcune foto si possono vedere anche sulla pagina Instagram dell’iniziativa.
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