
Alcuni ricercatori hanno formulato un’ipotesi sulla formazione dell’infiorescenza del broccolo romanesco. La sua struttura particolare, caratterizzata da spirali di infiorescenze immature di diverse dimensioni, potrebbe dipendere dall’alterazione di alcuni geni che controllano la fioritura. La struttura può essere descritta come un frattale, una forma geometrica ripetuta in modo regolare su più scale. Secondo i ricercatori, la pianta produce alcuni germogli che invece di diventare fiori rimangono tessuto immaturo, capace di produrre nuovi germogli in un processo a catena. In seguito il processo accelera e si formano strutture sempre più piccole, disposte a spirale. I ricercatori hanno isolato tre geni che potrebbero essere responsabili del processo. Per studiarli li hanno inseriti in un’altra pianta ben conosciuta, l’Arabidopsis thaliana, dove hanno creato strutture simili a quelle del broccolo romanesco. Il processo è stato anche ricostruito al computer, senza però definire tutti i passaggi della formazione dell’infiorescenza. Lo studio potrebbe avere delle applicazioni in agricoltura. ◆
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Questo articolo è uscito sul numero 1418 di Internazionale, a pagina 129. Compra questo numero | Abbonati