Bohinjska Bistrica, gennaio 2021 - Cavan images/Getty
Bohinjska Bistrica, gennaio 2021 (Cavan images/Getty)

Le coste della Slovenia continueranno a essere tutelate e rimarranno beni pubblici. Il referendum voluto dagli ambientalisti per abrogare le modifiche alla legge sulla gestione delle acque, introdotte a marzo dal governo del premier conservatore Janez Janša, è passato con l’86 per cento dei sì. Al voto ha partecipato il 45 per cento dell’elettorato. La misura avrebbe consentito agli investitori privati di costruire lungo le coste e sulle sponde di laghi e fiumi. Secondo il quotidiano sloveno Dnevnik, “gli sloveni hanno respinto una pessima legge, ma hanno anche votato contro Janša. Un messaggio chiaro, che dovrebbe avere conseguenze politiche”.

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Questo articolo è uscito sul numero 1418 di Internazionale, a pagina 26. Compra questo numero | Abbonati