
“L’8 luglio, due mesi prima del previsto, la Banca centrale europea (Bce) ha adottato la sua nuova strategia di politica monetaria. L’ultima riforma di questo tipo risaliva al 2003”, scrive Mediapart. Una novità riguarda l’inflazione: dal 22 luglio l’istituto perseguirà un obiettivo d’inflazione del 2 per cento a medio termine. In sostanza non sarà necessario che il tasso d’inflazione, nel cui calcolo sarà incluso anche il costo relativo agli immobili, sia sempre esattamente in linea con l’obiettivo, ma conta che lo sia nel medio periodo, tollerando per brevi fasi transitorie degli scostamenti al di sotto o al di sopra della soglia. La Bce, commenta il sito francese, promette quindi più flessibilità nel perseguimento dei suoi obiettivi e di fatto “assicura agli investitori che la politica monetaria espansiva in atto da più di dieci anni continuerà”. Un’altra novità importante è il piano d’azione connesso al cambiamento climatico, con il quale la Bce s’impegna a tenere sistematicamente in considerazione la sostenibilità ambientale nella sua politica monetaria. “Tra l’altro l’istituto vuole imporre l’obbligo di comunicare informazioni alle attività del settore privato che beneficiano dei suoi acquisti di titoli. E chiaramente chiederà garanzie in nome dell’ambiente. Al punto da escludere certe aziende o determinati settori, imporre restrizioni o, al contrario, premiare secondo criteri che rispondano all’imperativo del cambiamento climatico. La strategia sarà imposta anche al settore finanziario”. ◆
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Questo articolo è uscito sul numero 1418 di Internazionale, a pagina 133. Compra questo numero | Abbonati