
Cedendo alle forti pressioni degli Stati Uniti, il 12 luglio l’Unione europea ha deciso di sospendere i suoi piani per l’introduzione di un’imposta sugli utili delle aziende che operano su internet, in particolare sui grandi colossi digitali, scrive Die Tageszeitung. Probabilmente si tornerà a parlare di tassa digitale il prossimo autunno, ha spiegato un portavoce della Commissione europea. A questo punto Bruxelles, commenta il quotidiano tedesco, “non vuole intralciare l’imposta minima globale di almeno il 15 per cento sui redditi delle multinazionali”, approvata il 10 luglio anche al vertice del G20 (nella foto), il gruppo delle principali economie mondiali. “Aziende come Amazon o Google possono tirare un sospiro di sollievo, visto che in Europa pagano poche imposte e che erano il principale obiettivo della tassa digitale. Si deve invece preoccupare la commissione, che attraverso quell’imposta voleva raccogliere risorse per rimborsare i debiti alla base del NextGenEu, il piano per la ripresa economica dalla pandemia”. ◆
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Questo articolo è uscito sul numero 1418 di Internazionale, a pagina 133. Compra questo numero | Abbonati