
In molti paesi si discute dell’opportunità di vietare l’uso degli smartphone e dei social media ai minorenni per tutelare la loro salute mentale. Ma secondo un editoriale del British Medical Journal le restrizioni sono soluzioni temporanee che non affrontano il problema a lungo termine e non insegnano un uso consapevole della tecnologia. Inoltre possono danneggiare categorie vulnerabili, come bambini con disabilità o rifugiati. In alcune regioni gli strumenti digitali sono essenziali: in Africa subsahariana facilitano l’accesso alle cure e al monitoraggio dell’hiv, in Afghanistan offrono alle ragazze un modo per conoscere i diritti delle donne, in Cina favoriscono l’inclusione degli adolescenti lgbt. Per affrontare questa sfida servono politiche che bilancino rischi e benefici, partendo dalla formazione degli insegnanti e dei genitori per sostenere un uso sano della tecnologia. Inoltre serve una regolamentazione del settore tecnologico fondata sui diritti dei minori. ◆
Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it
Questo articolo è uscito sul numero 1608 di Internazionale, a pagina 104. Compra questo numero | Abbonati