Con Naked attraction i produttori di Channel 4 portarono agli estremi il genere dating, gare a base di corteggiamenti. Una sorta di Uomini e donne, ma completamente nudi. Il meccanismo prevedeva che i pretendenti scegliessero il loro partner valutando le singole parti del corpo, dai gomiti ai genitali, ed elencando i pro e i contro di ciascun candidato. Più che un invito al nudismo, era un ibrido tra una lezione di anatomia e un giro tra i manichini di Zara. Anche se l’obiettivo era scegliere il concorrente per le sue promesse erotiche, il clima generale era rigido e umiliava qualunque fantasia. Il passo successivo sarebbe stato animare i corpi, vederli in azione, ma si chiama porno ed è un campionato a cui la tv non è ammessa. Dunque Channel 4, invece di spingersi oltre, fa un passo indietro e lancia Naked education, che ha l’obiettivo di aiutare gli adolescenti a sdrammatizzare le paturnie della propria nudità, mostrandogli corpi di adulti con storie diverse. C’è la donna con il taglio cesareo, quella con una folta peluria, l’uomo depilato e il ragazzo in transizione. La classe, ragazzi e ragazze di mondo con i telefoni intasati da immagini di sesso, sghignazza al tentativo pedagogico del corpo spoglio, riportando alla mente la lungimirante gag dei Monty Python, con gli alunni che di fronte alla copula del professore nella lezione di sesso, sbadigliano e pensano alla partita della domenica. ◆
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Questo articolo è uscito sul numero 1507 di Internazionale, a pagina 78. Compra questo numero | Abbonati