Emet North
Negli universi
Mercurio, 272 pagine, 20 euro

Raffi fa la ricercatrice in un laboratorio della Nasa, studia l’universo, analizza i dati; vive in una casa fatiscente che condivide con dei giocatori di rugby, e gioca a fare la famiglia con l’amico Graham; incontra Britt, artista, la cui vita ha percorso gli stessi passi di Raffi, senza incrociarla mai; ha un fidanzato, Caleb, con cui si scrive solo per email. Il romanzo d’esordio di Emet North dipinge con pennellate veloci e chiare la prima versione di questa storia, ci fa entrare poi in un buco nero dove il tempo è una sostanza malleabile, che prende direzioni imprevedibili. A un certo punto la protagonista dice che nei momenti in bilico, in cui una decisione si ramifica in due possibili scenari, la scelta che “prenderemo ha a che fare con le circostanze. Con la direzione in cui soffia il vento. Se qualcuno che amiamo dice qualcosa di intollerabilmente crudele. Se un’amica risponde al telefono quando continua a squillare”. Dunque questo libro, seguendo la teoria degli universi paralleli e delle possibilità infinite, racconta versioni differenti, via via più speculative, della vita di Raffi, della sua identità di genere. Forse l’idea non è delle più originali e alcune storie sono così agli antipodi da rendere il romanzo quasi una raccolta di racconti, ma la prosa bella e vivida di North descrive sempre con precisione l’emotività precaria e lo stato di salute mentale di Raffi.

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Questo articolo è uscito sul numero 1607 di Internazionale, a pagina 82. Compra questo numero | Abbonati