Il 29 maggio decine di migliaia di israeliani hanno partecipato alla “sfilata delle bandiere”, un evento nazionalista che celebra la conquista di Gerusalemme Est nella guerra dei sei giorni del 1967. Ci sono stati momenti di tensione tra gruppi di palestinesi e la polizia israeliana, che ha arrestato sessanta persone. Gli scontri hanno provocato 79 feriti, secondo la Croce rossa palestinese. A Gerusalemme “è scoppiata una guerra delle bandiere”, racconta Haaretz. È cominciata con il funerale della giornalista di Al Jazeera Shireen Abu Akleh, attaccato dalla polizia israeliana per impedire di sventolare le bandiere palestinesi. I manifestanti del 29 maggio hanno risposto con migliaia di bandiere e i muri della città vecchia sono stati illuminati con i colori d’Israele. I palestinesi però si sono presi “una piccola vittoria” facendo volare un drone con la bandiera palestinese sopra la folla. Per il giornale panarabo Al Quds al Arabi è un segnale “dell’unità del popolo palestinese”, sempre più importante dato che “la battaglia per Gerusalemme sarà lunga”. ◆
A colpi di bandiere
Mobilitazione nelle città
Da settimane in diverse città iraniane è in corso una mobilitazione contro l’aumento dei prezzi dei generi alimentari, mentre i sindacati degli insegnanti e degli autisti di autobus hanno proclamato scioperi per ottenere salari migliori. Le autorità hanno risposto bloccando internet e prendendo di mira giornalisti, attivisti e professionisti del settore cinematografico. Secondo il Center for human rights in Iran, che ha sede a New York, almeno cinque persone sono morte negli scontri con le forze di sicurezza e decine sono state arrestate. Le proteste sono cominciate dopo che il 3 maggio il governo ha tagliato i sussidi per alcuni beni di prima necessità, come la farina e il grano, una misura giustificata dalla “crisi mondiale” provocata dall’invasione russa dell’Ucraina. Sono state organizzate proteste anche ad Abadan, una città del sudovest dell’Iran dove il 23 maggio il Metropol, un edificio incompiuto di dieci piani, è crollato uccidendo 31 persone. Almeno dieci persone sono state arrestate per le loro responsabilità nell’incidente, tra cui il capo dell’impresa edile, l’attuale sindaco e due suoi predecessori. Iran International commenta che il crollo “per gli iraniani è diventato il simbolo della corruzione, perché è chiaro che ci sono state violazioni delle norme”. Secondo le ricostruzioni l’edificio poteva avere al massimo sei piani, ma altri quattro erano stati aggiunti durante i lavori.
Accuse reciproche
Mentre nell’est della Repubblica Democratica del Congo si moltiplicano le violenze commesse dai gruppi armati, si riaccendono le tensioni tra il governo congolese e quello ruandese. Kinshasa accusa il paese vicino di sostenere la milizia ribelle M23, la cui disponibilità di armi pesanti sarebbe il segno di un supporto esterno. L’M23 nelle ultime settimane di maggio ha lanciato l’offensiva più ampia degli ultimi dieci anni, attaccando i caschi blu delle Nazioni Unite e le truppe congolesi . Il 28 maggio il governo di Félix Tshisekedi ha convocato l’ambasciatore ruandese e sospeso i voli della compagnia aerea RwandAir, scrive The East African. Dal canto suo, il Ruanda accusa l’Rdc del rapimento di due soldati ruandesi lungo il confine tra i due stati. Secondo Kigali i due militari sarebbero stati catturati dalle forze congolesi, con la complicità delle Forze democratiche per la liberazione del Ruanda (Fdlr), un altro gruppo ribelle ostile al governo di Paul Kagame. I rapporti tra i due paesi sono tesi dai tempi del genocidio ruandese del 1994.
Verso le presidenziali
La Nigeria si prepara alle presidenziali del 2023. Alle primarie del partito di opposizione People’s democratic party (Pdp) è stato scelto come candidato alla presidenza Atiku Abubakar ( nella foto ) . Il partito al potere, l’All progressives congress (Apc), non potrà ricandidare l’attuale presidente Muhammadu Buhari, già al secondo mandato. Abubakar ha dichiarato che le sue priorità saranno mettere fine alla violenza diffusa e rilanciare l’economia. Oltre alla presenza jihadista e al banditismo nel nord, le forze di sicurezza devono affrontare una rivolta separatista nel sud. Il governo accusa i ribelli del Biafra di aver rapito il capo della chiesa metodista nigeriana, Samuel Kanu, che è stato liberato il 30 maggio, scrive Premium Times.
Burkina Faso Secondo le autorità il 25 maggio circa cinquanta civili sono stati uccisi in un attacco jihadista nel villaggio di Madjoari.
Egitto Un tribunale del Cairo il 29 giugno ha condannato a quindici anni di carcere Abdel Moneim Aboul Fotouh, ex candidato presidente, Mahmoud Ezzat, leader ad interim dei Fratelli musulmani, e altri sedici esponenti dell’organizzazione dichiarata fuorilegge.
Sudan Il generale Abdel Fattah al Burhan ha revocato il 29 maggio lo stato d’emergenza in vigore dal 25 ottobre 2021.
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