Sono più di duecento le persone morte a causa delle alluvioni e degli smottamenti provocati dalle piogge torrenziali negli ultimi giorni di settembre in Nepal. Ogni anno i monsoni provocano tragedie di questo tipo nel paese. “Molti parlano di disastro naturale, io lo definirei un disastro nazionale di proporzioni epiche”, commenta Mitra Pariyar sul Kathmandu Post. “Il governo, guidato da una coalizione dei due principali partiti del paese, ha fallito non solo nel proteggere le persone ma anche nel coordinare le risorse finanziarie e umane per salvarle. È ora che i partiti, grandi e piccoli, prendano sul serio la questione dei disastri naturali e che il parlamento discuta come affrontarli”.
Disastro nazionale
Reporter arrestato
Mech Dara, “uno degli ultimi giornalisti cambogiani indipendenti”, secondo The Diplomat, “noto per il suo lavoro sul traffico di esseri umani nell’industria delle truffe online , il 30 settembre è stato arrestato con l’accusa di istigazione a commettere un reato”.
Anniversario sottotono
Nel discorso pronunciato per il 75° anniversario della Repubblica popolare cinese, il presidente Xi Jinping ( nella foto ) ha lodato i progressi fatti da quando le forze comuniste sconfissero il governo nazionalista nel 1949, ma ha anche messo in guardia dalle difficoltà che il paese dovrà affrontare. “Il percorso che abbiamo davanti non sarà liscio, ci saranno ostacoli, venti contrari, mare mosso e onde di tempesta”, ha detto Xi a tremila membri del partito e delegati stranieri. Pechino ha appena approvato una serie di misure che secondo gli esperti potrebbero non bastare a risollevare l’economia, che risente ancora degli effetti della pandemia.
Uno sbocco sul mare
Il Turkmenistan sta per firmare un memorandum d’intesa con il Pakistan per accedere al porto di Gwadar, nella provincia del Belucistan. Sarebbe il primo paese centrasiatico ad avere uno sbocco sul mar Arabico e potrebbe così raggiungere importanti rotte commerciali. Il Turkmenistan è uno dei principali produttori ed esportatori mondiali di gas e da tempo cerca di ridurre la sua dipendenza dalle rotte russa e iraniana e di espandersi nei mercati dell’Asia meridionale, del sudest asiatico e dell’Africa. Ma le difficoltà non mancano, scrive The Diplomat, prima di tutto la questione della sicurezza in Belucistan, dove i gruppi armati indipendentisti continuano a prendere di mira gli stranieri. Il Turkmenistan, tradizionalmente cauto in politica estera, potrebbe decidere di non investire in infrastrutture finché la situazione non migliora. ◆
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