Le borse europee hanno aperto tutte in calo. Il pessimismo degli investitori riflette la sfiducia sul fatto che si possa trovare un accordo sulla Grecia nella riunione dei ministri economici dell’eurozona, questa mattina a Lussemburgo.

Mancano 13 giorni: il 30 giugno, Atene deve pagare un debito di 1,6 miliardi di euro al Fondo monetario internazionale (Fmi). Se prima non riceve gli aiuti della Commissione, la sua insolvenza potrebbe avviare il paese fuori dall’euro. Un rischio che l’eurogruppo di oggi prova a esorcizzare, visto che le preoccupazioni per la Grecia hanno contagiato il mercato di tutta la zona. Il FTSEurofirst 300, cioè l’indice che misura l’andamento del portfolio europeo, ha perso sette punti da maggio.

Ma le trattative sono in stallo. Le posizioni del primo ministro greco Alexis Tsipras e quelle dei negoziatori di Commissione, Banca centrale europea e Fmi non sono mai state così lontane. Tsipras e il suo ministro dell’economia Yanis Varoufakis si sono rifiutati di tagliare le pensioni e di approvare altre misure di austerità, che i creditori chiedono prima di prestar loro altri soldi, come garanzia del fatto che in futuro i greci spenderanno meno e potranno ripagarli. Dal canto loro, i negoziatori internazionali dicono di aver fatto tutto il possibile per trovare un punto d’incontro e che ormai è Atene a dover cedere. Almeno la cancelliera tedesca Angela Merkel, che spinge per il salvataggio, ha dichiarato che un accordo è ancora possibile.

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