È soltanto uno scrutinio regionale, ma le conseguenze rischiano di essere enormi. Oltre che in Calabria, il 26 gennaio si vota in Emilia-Romagna, regione ricca dell’Italia centrale e bastione storico della sinistra. Il risultato elettorale potrebbe segnare il futuro politico dell’Italia e avere un peso rilevante sull’Europa.
Matteo Salvini, leader della Lega, partito di estrema destra, sta cercando una rivincita dopo aver perso l’anno scorso il suo posto all’interno della coalizione di governo. Salvini sfrutta la sua popolarità per cercare voti, senza risparmiare azioni demagogiche. Lo dimostra il fatto che si sia fatto riprendere mentre suonava il citofono di un tunisino per chiedergli se fosse uno spacciatore…
Nel peggiore dei casi un successo della Lega potrebbe far cadere il governo di coalizione tra il Partito democratico e il Movimento 5 stelle, e nel migliore dei casi indebolirebbe ulteriormente una maggioranza che si è ridotta a quattro voti. L’anello debole della coalizione è chiaramente il Movimento 5 stelle, che tuttavia controlla il maggior numero di parlamentari.
Eterno laboratorio
Anticipando un risultato deludente per il suo partito, il ministro degli esteri Luigi Di Maio si è dimesso il 22 gennaio dal ruolo di capo politico dei cinque stelle. I sondaggi danno il movimento in caduta libera, con un numero di preferenze inferiore anche al Partito democratico (che di certo non se la passa bene).
Le ricomposizione del paesaggio politico italiano non è ancora terminata. L’Italia è un eterno laboratorio di sperimentazione politica. Il paese è stato il primo ad assistere al crollo dei partiti politici tradizionali, il primo a innovare con il Movimento 5 stelle e la democrazia digitale interna e il primo a portare al governo una coalizione tra estrema destra e populisti, che ha avuto vita breve.
Basterà questo rigurgito civico contro l’ascesa di Salvini a salvare l’Emilia-Romagna da uno stravolgimento politico?
Oggi la minaccia di una vittoria della Lega ha prodotto nelle grandi piazze d’Italia una nuova forma d’espressione, le sardine, una sorta di flashmob di massa che vorrebbe provocare un risveglio civico. Uno degli organizzatori delle manifestazioni ha dichiarato al sito Le grand continent che le sardine non sono un movimento come gli altri, ma un “fenomeno di riappropriazione di idee e di concezioni della società”.
Basterà questo rigurgito civico contro l’ascesa di Salvini a salvare l’Emilia-Romagna da uno stravolgimento politico? Tutta l’Italia (ma anche l’Europa) avrà gli occhi puntati su Bologna, capoluogo della regione.
Durante l’anno appena trascorso l’estrema destra ha perso il potere in Austria e in Italia, ottenendo alle europee un risultato inferiore alle previsioni. Ma la battaglia per il futuro dell’Europa non è ancora finita. La prossima tappa sarà quella del 26 gennaio nel cuore dell’Italia. E sarà decisiva.
(Traduzione di Andrea Sparacino)
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