Più brave, più determinate, più brillanti. Nella società postindustriale le donne sono il vero sesso forte
“L’indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. È la fatalità; è ciò su cui non si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costruiti; è la materia bruta che si ribella all’intelligenza e la strozza. Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti, il possibile bene che un atto eroico (di valore universale) può generare, non è tanto dovuto all’iniziativa dei pochi che operano, quanto all’indifferenza, all’assenteismo dei molti. Ciò che avviene, non avviene tanto perché alcuni vogliono che avvenga, quanto perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia fare, lascia aggruppare i nodi che poi solo la spada potrà tagliare, lascia promulgare le leggi che poi solo la rivolta farà abrogare, lascia salire al potere gli uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare. La fatalità che sembra dominare la storia non è altro appunto che apparenza illusoria di questa indifferenza, di questo assenteismo. Dei fatti maturano nell’ombra, poche mani, non sorvegliate da nessun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perché non se ne preoccupa”. Antonio Gramsci, 11 febbraio 1917 Leggi
Negli Stati Uniti il numero di donne che lavorano ha superato per la prima volta quello degli uomini. È un passo avanti verso la parità, dicono le femministe. E se invece le donne fossero semplicemente più adatte a vivere nella società postindustriale?
Mentre Washington chiede di fermare gli insediamenti ebraici in Cisgiordania, alcune associazioni statunitensi li sostengono con donazioni.
Politici e imprenditori uniti da accordi segreti, episodi di corruzione e tentativi di influenzare i giudici. In Italia si torna agli anni ottanta.
Quattro anni fa, a cinquant’anni, Elizabeth Strout ha pubblicato Resta con me un romanzo intrigante e convincente anche se è di fatto l’attualizzazione di temi classici della letteratura puritana della costa est. Leggi
Quartiere coffee, Sig, Cor Veleno Leggi
Lo sviluppo economico dei paesi è legato alla crescita dell’istruzione. Leggi
I punti di sutura vanno tenuti asciutti? Leggi
Una notte allo Stanley hotel e al Timberline lodge, i due alberghi che hanno ispirato Stephen King e Stanley Kubrick per Shining
Di Jonathan Campbell
In provincia e nei grandi centri la crescita ha assicurato benessere per anni. Oggi è tutto finito. Lo stato ha troppi debiti e non c’è più lavoro. Il reportage di un grande giornalista statunitense.
Fino agli anni sessanta lo sport era poco più di un hobby. Oggi alimenta una macchina da 120 miliardi di dollari e condiziona la vita di milioni di persone in tutto il mondo. Di chi è la colpa?
Nella regione dello Svaneti, in Georgia, molti uomini sequestrano le donne che scelgono come spose. Il reportage di Stéphane Remael
L’Autorità Nazionale Palestinese trattiene gli affiliati di Hamas in Cisgiordania per rappresaglia contro la detenzione dei militanti di Al Fatah nella Striscia di Gaza? Leggi
È stato scoperto in Uganda nel 1999. Da allora ha infestato i raccolti di grano in Africa e in Medio Oriente. Oggi minaccia l’India, il Pakistan e l’Australia.
Ha fatto fortuna con le chat erotiche e i sex shop. Considera il quotidiano Le Monde “un bene comune”. E per questo l’ha comprato.
L’architettura della capitale si sviluppa in modo eterogeneo e senza un piano ragionato. Come trovare un equilibrio tra vecchio e nuovo?
Il regista Sam Mendes ha dato vita a un progetto teatrale che riunisce attori statunitensi e britannici in giro per il mondo.
Sono diventato un patetico “figlio boomerang”, che se ne va di casa sbattendo la porta, passa un paio d’anni a fare lavoretti poi torna mogio mogio a reclamare la sua camera. Leggi
Les rencontres d’Arles: un’esposizione micidiale con qualche piacevole visione. Leggi
La vittoria delle donne non è per forza la sconfitta degli uomini. Katha Pollitt critica l’articolo dell’Atlantic.
Varie amministrazioni statunitensi sono state accusate di mancare di una visione complessiva dei problemi internazionali e di esser prive di una “grande strategia”. Leggi
In Sudafrica i Mondiali hanno soprattutto creato un meraviglioso stato d’animo. Leggi
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