Le accuse di xenofobia. L’incertezza sulle riforme. Gli scandali e la corruzione. La luna di miele con i francesi è già finita.
Parlando di internet ogni previsione è inutile. John Naughton, del Guardian, ha definito la rete un “generatore globale di sorprese”. I giornali degli ultimi vent’anni sono pieni di profezie tecnologiche che non si sono mai avverate. Ma questo non impedisce che si continui a fare previsioni di ogni tipo. Con una particolare predilezione per il “finismo”, corrente di pensiero che non ha nulla a che vedere con il presidente della camera italiano e che consiste invece nel prevedere la fine imminente, per colpa della rete, di qualunque cosa: dai giornali alla capacità di concentrarsi, dai rapporti interpersonali ai supermercati, dalle lettere scritte a mano alla civiltà occidentale. Per questo sono importanti le ricerche che misurano i comportamenti reali delle persone: perché forniscono informazioni concrete e sono l’unico modo attendibile per individuare possibili tendenze. L’ultimo rapporto del Pew research center ha rivelato una serie di dati interessanti: oggi negli Stati Uniti le persone passano più tempo a informarsi rispetto a dieci anni fa; il 44 per cento degli americani s’informa anche con internet, ma solo il 9 per cento usa unicamente la rete per informarsi; il consumo di mezzi di comunicazione tradizionali è rimasto stabile. In pratica vuol dire che le nuove tecnologie si stanno integrando nelle abitudini informative delle persone, coabitando serenamente con radio, tv e giornali. Con buona pace di chi ne prevedeva la fine. Leggi
Di Piero Macola
Più zucchero provoca più carie? Leggi
È un’ambientalista statunitense che ha scoperto un modo facile ed efficace per diffondere il suo messaggio: i cartoni animati.
A due ore e mezza da New York c’è la striscia di sabbia di Pines: negli anni settanta è stata il rifugio del mondo gay, ora vive un nuovo splendore.
La Cina sfida la volontà statunitense di agire liberamente in tutta la regione asiatica. Leggi
Per scappare dal regime di Kim Jong-il bisogna passare attraverso la Cina. I fuggiaschi sono costretti ad affidarsi a degli intermediari e spesso non riescono ad arrivare a destinazione.
Il caso di un poliziotto condannato per stupro e sfruttamento della prostituzione ha sconvolto gli svedesi. E li ha spinti a interrogarsi sull’identità sociale di un paese dove spesso la realtà è diversa da come appare.
È il posto peggiore in cui mettere al mondo un bambino. L’assistenza sanitaria è costosa, le donne partoriscono in casa e la mortalità delle mamme è alta. Colpa anche degli aiuti internazionali.
Tutto quello che pubblichiamo online lascia tracce che non si cancellano. Così rischiamo di restare prigionieri del nostro passato digitale. Come si fa ad azzerare tutto e ricominciare da capo?
Di Bernardo Gutiérrez
L’edizione 2010 della Biennale di architettura di Venezia è soddisfacente. Merito della curatrice Kazuyo Sejima.
Le accuse di xenofobia per il rimpatrio dei rom. L’incertezza sulle riforme. Gli scandali di corruzione nel governo. Il presidente ha tradito le aspettative dei francesi. L’analisi dell’Economist.
C’è una particolarità nella campagna elettorale brasiliana in corso: l’uso delle immagini. Leggi
I finanziamenti pubblici per la costruzione di parchi eolici finiscono per arricchire la criminalità organizzata. Soprattutto in Sicilia.
Di Tony Judt
Grandi università blasonate indietreggiano, mentre emergono piccole università dove si lavora seriamente per preparare agli impegni della vita intellettuale e civile nel mondo presente. Leggi
La desolazione delle vaste aree disabitate della Russia si specchia nella malinconia delle periferie urbane. Le foto di Alexander Gronsky.
Isobel Campbell & Mark Lanegan • Tricky • Tired Pony Leggi
Noi cubani abbiamo vissuto l’ultima settimana tra scherzi e sarcasmo sulla salute mentale del líder máximo. Anche i problemi economici del paese sono passati in secondo piano. Leggi
Massimo Livi Bacci, In cammino Leggi
Una proposta per migliorare la qualità media dei medici italiani. Leggi
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