Le operazioni umanitarie si sono moltiplicate. Ma l’industria degli aiuti rischia di alimentare i conflitti senza risolvere i problemi.
Le rivelazioni più importanti contenute nei dispacci pubblicati finora da Guardian, Spiegel, New York Times, Le Monde ed El País.
È un’illusione pensare che l’economia italiana sia così solida da resistere alla crisi che ha colpito la Grecia e l’Irlanda. Senza una crescita sostenuta, il sistema potrebbe crollare.
Molti contadini vivono ancora in schiavitù. Una comunità indigena si è ribellata ai latifondisti. La loro rivolta ha infiammato il paese.
Dopo dieci anni la stazione spaziale internazionale è quasi pronta. Una casa galleggiante dove muoversi, mangiare, lavarsi è tutt’altro che scontato.
È il più importante giornalista investigativo della Cina. Le sue inchieste hanno fatto infuriare governo e criminali, che hanno messo una taglia sulla sua testa.
Di Elvire Caillon
Viktor Erofeev, Eduard Limonov, Vladimir Sorokin, Russian attack. Antologia di racconti russi Leggi
Con lo scrittore scozzese Ian Rankin nei pub e nei sotterranei della città. Il lato turistico e criminale della capitale scozzese.
Di Slavenka Drakulić
Conservatori e progressisti americani sono d’accordo su una cosa: la necessità che gli Stati Uniti continuino a esercitare un’egemonia mondiale. Leggi
I francobolli che raffigurano Audrey Hepburn hanno raggiunto un prezzo notevole. Leggi
C’è stata un’epoca, tanto tempo fa, in cui tutto sembrava possibile. Era il giugno del 1993 e la prima elezione diretta dei sindaci segnò l’inizio di una nuova stagione. Le città potevano essere amministrate da persone capaci e preparate, il paese aveva l’opportunità di rimettersi in moto, crescere, offrire il suo volto migliore, pensare con fiducia e ottimismo al futuro. Poi tutto andò storto, e quella stagione di entusiasmo si spense nel giro di pochi mesi. Diciotto anni dopo, dalle città di tutta Italia arriva un nuovo segnale di rottura. Il voto smentisce definitivamente il luogo comune secondo cui le elezioni si vincono spostandosi al centro. Dimostra che per battere gli avversari servono le persone giuste, scelte in modo trasparente e democratico. Conferma che preoccuparsi di conquistare gli elettori con programmi precisi e credibili è più importante che affannarsi alla ricerca di alleanze e accordi tra i partiti. Prova che se usata in modo intelligente e ironico, la rete è più efficace della televisione. È un voto che probabilmente segna la fine dell’epoca di Berlusconi, ma è anche un duro colpo per il maggiore partito di centrosinistra, in particolare per i suoi dirigenti. Per loro è una grande occasione: capiranno che devono farsi da parte, in modo rapido e discreto?
Di Rob Brezsny
L’unità d’Italia. Pro e contro il risorgimento, a cura di A. Castelli. Leggi
Il prestigio di Obama perde colpi nei sondaggi, ma questo non rallenta l’attività del suo ministro dell’educazione. Leggi
Sono ancora troppe. Leggi
Il passaporto cubano sembra più un salvacondotto che un documento d’identità. Leggi
Dove tenere le vitamine? Leggi
Negli ultimi quarant’anni gli interventi umanitari nelle aree di crisi si sono moltiplicati. Ma l’industria degli aiuti internazionali rischia di alimentare i conflitti senza risolvere i problemi della popolazione civile. L’analisi di Philip Gourevitch, con un commento di David Rieff.
Durante la mia assenza da casa ho avuto notizia di due arresti. Leggi
Il problema degli insediamenti, e l’umiliazione di Washington, non sono gli unici aspetti ridicoli dei negoziati in corso. È grottesco considerare gli Stati Uniti come onesti mediatori. Leggi
La lotta per le risorse idriche in Medio Oriente ha quasi prosciugato il Giordano. Le foto di Francesco Zizola, con un reportage di Stephan Faris.
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