I commenti sulla crisi e le notizie italiane dell’anno scelte dai corrispondenti stranieri.
L’inquinamento, il razzismo, la fuga dei cervelli, le energie rinnovabili. Il 2010 è stato ricco di notizie trascurate dai mezzi d’informazione. Dodici mesi raccontati da undici corrispondenti stranieri.
Le risorse per lo sviluppo sono la seconda voce del bilancio dell’Unione europea. Come vengono usate? E a chi spetta vigilare? L’indagine del Financial Times.
Visitare la più grande città della California spendendo solo cento dollari al giorno. Basta aver voglia di pedalare e dormire in un ostello.
Di Matt Kindt
Un sistema scolastico funziona bene se non crea solo eccellenze, ma sa far progredire tutti, anche gli alunni meno brillanti. Le due cose a quanto pare vanno di pari passo. Leggi
I commenti della stampa straniera il giorno dopo la fiducia a Silvio Berlusconi. La crisi è solo rinviata. Anche l’opposizione ha fallito.
È il sovrano del Qatar, che sarà il primo paese arabo a ospitare i Mondiali di calcio. Un successo offuscato dalle critiche per le violazioni dei diritti umani.
I governi possono spiare, legalmente o illegalmente, i loro cittadini. Ma i cittadini non hanno diritto di avere informazioni su chi agisce in loro nome, se non in una versione censurata. Leggi
A New York le storie della comunità ebraica e di quella italoamericana s’intrecciano. Leggi
L’Art and culture center di Bangkok è una costruzione che, con la sua rampa, ricorda il Guggenheim di New York e che è stata inaugurata un paio d’anni fa, dopo lunghe battaglie degli artisti. Leggi
Negli ultimi due anni i ribelli ugandesi dell’Esercito di resistenza del Signore hanno devastato il nordest della Repubblica Democratica del Congo. Ma i guerriglieri sono braccati dall’esercito di Kampala e il movimento perde slancio. Il reportage dall’Alto Uelé dello scrittore Jonathan Littell.
Gli uomini d’affari si spostano in elicottero e le spose sognano di atterrare vicino all’altare. Nella città più ricca del Brasile è scoppiata l’elicotteromania.
Quest’anno festeggiamo il sessantesimo anniversario dell’arrivo della tv nella nostra vita nazionale. Leggi
Luca Rastello, La frontiera addosso Leggi
Una mostra a Montpellier celebra il talento visionario del fotografo statunitense Ralph Eugene Meatyard. Visita guidata di Christian Caujolle.
Il re Mida era un grande spendaccione, tutte le sere dava feste e balli, fin che si trovò senza un centesimo. Andò dal mago Apollo, gli raccontò i suoi guai e Apollo gli fece questo incantesimo: “Tutto quello che le tue mani toccano deve diventare oro”. Il re Mida fece un salto per la contentezza e tornò di corsa alla sua automobile, ma non fece in tempo a toccare la maniglia della portiera che subito la macchina diventò tutta d’oro. Era diventata d’oro anche la benzina, così la macchina non camminava più. Appena a casa il re Mida andava in giro per le stanze a toccare più cose che poteva, e tutto diventava d’oro. Venne l’ora di andare a tavola. Toccava la forchetta e diventava d’oro e tutti gli invitati battevano le mani e dicevano: “Maestà, toccatemi i bottoni della giacca, toccatemi questo ombrello”. Il re Mida li faceva contenti, ma quando prese il pane per mangiare anche quello diventò d’oro. Corse dal mago Apollo per farsi disfare l’incantesimo, e Apollo lo accontentò. “Va bene, ma sta’ bene attento, perché per far passare l’incantesimo ci vogliono sette ore e sette minuti, e in questo tempo tutto quello che toccherai diventerà cacca di mucca”. Purtroppo il suo orologio correva più del necessario, e andava avanti un minuto ogni ora. Quando ebbe contato sette ore e sette minuti il re Mida aprì la macchina e ci montò, e subito si trovò seduto in mezzo a un gran mucchio di cacca di mucca, perché mancavano ancora sette minuti alla fine dell’incantesimo. (Da Re Mida, di Gianni Rodari, in Favole al telefono). Leggi
Dai rapporti tra la Shell e la Nigeria all’atteggiamento del Vaticano sugli abusi sessuali nel clero irlandese. Continuano le rivelazioni sulla stampa mondiale.
Di Tony Judt
Heiner Müller, Guerra senza battaglie Leggi
Quello che sappiamo della psicologia umana è stato scoperto studiando persone simili a noi: occidentali, colti e ricchi. Ma il resto del pianeta ragiona in un altro modo.
Il programma radiofonico Yihye besseder è una guida per sopravvivere al caos sociale israeliano. Leggi
1. Daft Punk, The grid
A trent’anni dal primo Tron, ci si sta rintronando: in tutto il sistema nervoso della cultura pop rimbalza Tron Legacy. Le musiche del film le forniscono quei due francesi che già da fine anni novanta lavorano agli sfondi scrivania sonori delle nostre vite. Il primo videoclip/singolo, Derezzed, dimostra che l’incastro tronista funziona. Nel resto della colonna sonora, però, straripa un’orchestra sinfonica di cento elementi che generano emozioni e suspense. E qui si sente anche il vocione amico di Jeff Bridges. Più qualche tasto che pigiano loro per fare futuro.
2. Videomind, Music therapy
Ci sono musiche che commentano film che sembrano videogiochi, e ci sono video-giochi che ruotano intorno a musiche che raccontano storie da film. È il caso di Def Jam Rapstar, nuovo titolo rap/karaoke con l’ambizione di creare, e collegare, comunità di free-styler in giro per il mondo. Per l’edizione italiana c’è una colonna sonora localizzata. Con i Videomind, una specie di supergruppo di cui è uscito da poco Afterparty: con il dj Tayone che mette succose basi elettronico/pulp, e Clementino e Paura che riversano torrenti di liquide liriche.
3. Belladonna, Let there be light
Anche Lezioni di piano si sarebbe prestato a un bel video-game: salva un pianoforte a coda dal naufragio senza annegare, insegna il solfeggio al selvaggio o esplora pericoli e tesori del mondo maori. Forse è troppo tardi, ma di certo non evaporano dalla memoria la fantastica Holly Hunter e The heart asks pleasure first, il sinuoso tormentone pianistico inventato da Michael Nyman per il film. Riesumato ora dalla singolare band romana per una power ballad a base di arpeggi, dramma e vocione femminile. Una lezioncina di “noir rock” da pescare su iTunes.
I cellulari possono causare una reazione allergica? Leggi
Nel 2005 i paesi dell’Unione europea avevano deciso di stanziare entro il 2010 lo 0,56 per cento del loro pil per gli aiuti ai paesi in via di sviluppo. Leggi
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