Per queste feste natalizie torneremo con nostra figlia adottiva, ormai maggiorenne, nel suo paese d’origine per andare a trovare la sua famiglia biologica, che non conosciamo…. Leggi
La Duma, la camera bassa del parlamento russo, ha approvato il 25 settembre in prima lettura un progetto di legge che vieta ai cittadini di paesi che autorizzano la transizione di genere di adottare bambini in Russia. Leggi
“Voglio farlo vedere alla mia mamma e al mio papà”, dice la bambina, indicando il disegno. Leggi
Con mio marito abbiamo cercato di avere figli, provando tutte le strade: inseminazione (non ha funzionato), dono di embrioni (all’estero perché in Italia non era possibile)... Leggi
Il 15 febbraio la Grecia ha legalizzato i matrimoni tra persone dello stesso sesso e concesso alle coppie omosessuali il diritto di adozione, grazie a una legge sostenuta dal primo ministro conservatore Kyriakos Mītsotakīs. Leggi
Quattro persone adulte adottate raccontano la loro esperienza. E fanno da controcanto all’impreparazione, la retorica o i dettagli emotivi inutili con cui i mezzi d’informazione italiani spesso trattano il tema. Leggi
In occasione del dibattito sulle unioni civili, in Italia si è tornati a parlare delle difficoltà di adottare un minore. Chi può? I single possono? E le coppie omosessuali? La procedura e le difficoltà dell’adozione di minori nel nostro paese. Leggi
Una ragazza di diciassette anni, data in adozione alla nascita, ritrova la madre biologica su Facebook. Il video del New York Times. Leggi
I deputati italiani hanno approvato la legge che permette ai figli adottati o non riconosciuti di accedere alle informazioni sulle proprie origini biologiche. Con 307 voti a favore e 22 contrari, la camera ha dato il via libera al testo, che ora passerà al senato per l’approvazione definitiva.
La nuova legge prevede che, se il figlio diventato maggiorenne vuole sapere chi sia la madre biologica o conoscere i suoi dati medici, può fare richiesta al tribunale dei minori del luogo in cui risiede. Il tribunale interpellerà in modo riservato la donna anche se al momento del parto aveva chiesto di non registrare il suo nome. Se la progenitrice vuole restare anonima, verranno fornite al figlio solo le informazioni di carattere sanitario, riguardanti le anamnesi familiari, fisiologiche e patologiche, con particolare riferimento alla presenza di patologie ereditarie trasmissibili. In caso contrario, anche la sua identità. Possono fare richiesta al tribunale anche i genitori adottivi e i responsabili di una struttura sanitaria, se sorge un grave pericolo per la salute del minore.
La possibilità di interpellare la madre, per verificare il permanere della sua volontà di anonimato, è negata dalla legge in vigore, che però è stata considerata illegittima da una sentenza della corte costituzionale. La legge approvata alla camera corre ai ripari pur cercando un equilibrio tra il diritto all’anonimato del parto e quello del figlio non riconosciuto alla nascita dalla madre a poter conoscere la sua origine.
Non c’è bisogno di scomodare l’omofobia o la libertà per commentare la polemica scoppiata dopo l’intervista rilasciata da Dolce e Gabbana al settimanale Panorama. Siamo su un piano molto, molto più elementare. Più o meno intorno alla conoscenza della lingua italiana. Leggi
Ritengo fondamentale parlare apertamente dell’adozione di mio figlio ma sono stufa delle domande sulla sua prima infanzia, soprattutto quando mi chiedono della “vera madre”. Esiste una risposta secca e gentile per tagliare corto? Leggi
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