Euro

L’avanzata inesorabile dell’euro

La Repubblica Ceca è uno dei paesi più contrari alla moneta unica. Che però già circola nell’economia nazionale, visto che tutte le aziende locali fanno affari nell’eurozona Leggi

Il rimpianto dell’euro

Gli svedesi non sono più convinti di aver fatto bene a rifiutare l’adozione nell’euro nel 2003, quando con un referendum scelsero di tenersi la corona. Oggi, scrive la... Leggi

Non tutti i populisti di destra vogliono uscire dall’euro

Alcuni partiti sovranisti vogliono tornare alla vecchia valuta nazionale. Chi trae vantaggio dai finanziamenti europei ha invece abbandonato la battaglia contro l’euro. Il secondo di una serie di video sui nazionalisti europei. Leggi

I ministri dell’economia dell’Unione europea contro la banconota da 500 euro.
I ministri dell’economia dell’Unione europea contro la banconota da 500 euro. Durante una riunione che si è svolta venerdì 12 febbraio a Bruxelles, i ministri dell’economia dei 28 paesi dell’Ue hanno invitato la Commissione europea ha compiere un’indagine approfondita sulla banconota da 500 euro. È in assoluto una delle banconote dal valore nominale più alto e il timore dei ministri economici e che possa facilitare le attività di terroristi e altri criminali.
L’eurozona crescerà meno del previsto.
L’eurozona crescerà meno del previsto. L’inflazione nell’eurozona si manterrà lontana dall’obiettivo del 2 per cento fino al 2017. Lo ha calcolato la Banca centrale europea, che per il momento lascia invariati i tassi di interesse e l’ammontare di titoli di stato da comprare ogni mese dalle banche nazionali dei paesi dell’eurozona (quantitative easing), ma aumenta i titoli che acquista direttamente.
La proposta di Atene è “accurata” secondo l’eurogruppo
La proposta di Atene è “accurata” secondo l’eurogruppo. Il presidente Jeroen Dijsselbloem ha anche detto che già domani potrebbero arrivare “importanti decisioni”. I vertici di Commissione europea, Banca centrale europea, eurogruppo, Fondo monetario internazionale e fondo salvastati sono riuniti in teleconferenza.
Il piano di Tsipras al voto del parlamento di Atene

Il parlamento di Atene deve approvare il piano inviato ieri sera ai creditori dal premier Alexis Tsipras. Le riforme devono convincere le istituzioni a concedere nuovi aiuti, indispensabili per evitare l’uscita dall’eurozona.  Leggi

Il parlamento greco vota il piano di Tsipras
Il parlamento greco vota il piano di Tsipras. Aumenti dell’iva, riforma delle pensioni, privatizzazioni e tagli alla spesa per 12 miliardi: il parlamento di Atene ha discusso oggi il pacchetto di riforme presentato dal governo per convincere i creditori. In piazza Syntagma ha manifestato l’opposizione.
Tutte le borse europee aprono in calo

Come le borse dell’Asia qualche ora fa, anche i mercati europei aprono in negativo. Per il momento, comunque, le perdite sono ridotte, segno di un clima di attesa e di incertezza sul futuro della Grecia e della moneta unica.

Il Ftse 100, l’indice generale dell’eurozona, è attualmente sotto dell’1 per cento. Il Dax tedesco perde il 2 per cento, l’Ibex spagnolo il 2,2, l’indice italiano Ftse Mib il 2,8 e il Cac di Parigi è sceso del 2 per cento.

Cosa succede all’euro se la Grecia esce dalla moneta unica? 

Gli scenari possibili sono due: Atene trascina con sé verso l’ignoto i suoi 18 partner dell’eurozona, oppure l’Unione europea impara dagli errori del passato e impone le sue regole del gioco. Ecco cosa potrebbe succedere se la Grecia dovrà abbandonare l’euro. Leggi

Cosa può succedere in Grecia?

Il futuro dell’economia greca si deciderà nelle prossime ore e può cambiare da un momento all’altro. Ecco tre possibili scenari: accordo con i creditori all’ultimo momento, vittoria del sì al referendum, uscita dall’euro. Leggi

Chi ha paura del piano B per Atene

Le alternative alla crisi devono esistere per forza. Tuttavia, le istituzioni europee e i governi dei paesi membri non vogliono discuterne apertamente, per paura di alimentare speculazioni finanziarie o di annullare i risultati raggiunti finora nei negoziati sulla Grecia. Leggi

Per Mario Draghi il piano della Banca centrale europea funziona

Mario Draghi, presidente della Banca centrale europea, ha detto che “la reazione riscontrata sui mercati all’avvio del piano di allentamento quantitativo varato il 9 marzo dalla Banca centrale europea dimostra che il piano di acquisti funziona” e che la Bce “è in grado di stabilizzare l’inflazione”.

Intervenendo oggi a un convegno a Francoforte, commentando il quantitative easing, il programma di acquisto di titoli con cui l’istituto si propone di contrastare la deflazione nell’eurozona e di rilanciare l’economia, Draghi ha aggiunto che l’inflazione dell’area euro “resterà molto bassa o a livelli negativi nei prossimi mesi, successivamente segnerà una graduale ripresa”.

L’euro è sceso oggi sotto quota 1,06 nei confronti del dollaro. Gli investitori hanno approvato l’indebolimento della moneta che rappresenta un rafforzamento competitivo per le esportazioni dalla zona euro. Le borse europee, tra cui Milano, Parigi e Francoforte, hanno registrato rialzi. Askanews, Ansa, La Repubblica

La Grecia non può vincere

Il primo round della battaglia per l’euro si è concluso, e l’ha vinto la Germania. In realtà a vincere è stata l’Unione europea, ma sono stati i tedeschi a stabilire la strategia. Tecnicamente, il problema è stato rimandato di quattro mesi prolungando il piano di aiuti già esistente, ma l’aspetto cruciale emerso negli ultimi giorni è che i greci non possono vincere, né ora né in futuro. Leggi

La speranza europea di Hollande

La sinistra europea continua la sua campagna per una politica di investimenti e stimoli alla crescita. Leggi

L’Europa oltre l’austerità

I governi nazionali hanno finalmente capito che è indispensabile abbinare gli sforzi per il risanamento a iniziative per stimolare la crescita. Leggi

Cosa ho visto al festival dell’economia di Trento 2014

La seconda parte del diario dal festival di Trento. Leggi

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Il 53 per cento dei cittadini italiani è favorevole all’euro. Leggi

Le tre ragioni dell’eurofobia

L’ostilità verso il progetto europeo nasce dalla disinformazione e dalla debolezza politica del vecchio continente. Leggi

0,5

Finalmente il direttivo della Banca centrale europea (Bce) ha tagliato il tasso relativo alle operazioni di rifinanziamento dallo 0,75 allo 0,5 per cento. Leggi

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