Il 18 giugno la Thailandia è diventata il primo paese del sudest asiatico a legalizzare i matrimoni tra persone dello stesso sesso dopo uno storico voto al senato celebrato dalla comunità lgbt+. Leggi
Il 15 febbraio la Grecia ha legalizzato i matrimoni tra persone dello stesso sesso e concesso alle coppie omosessuali il diritto di adozione, grazie a una legge sostenuta dal primo ministro conservatore Kyriakos Mītsotakīs. Leggi
Negli Stati Uniti si parla molto di due libri per bambini che hanno come protagonista lo stesso coniglio. Leggi
“Il matrimonio è la tomba dell’amore”, recita un vecchio e impietoso detto, e oggi nella comunità omosessuale c’è chi si chiede se il matrimonio egualitario sarà la tomba del sesso. Mentre in Italia il riconoscimento delle coppie gay e lesbiche esiste solo da un anno, nei paesi dove il matrimonio tra persone dello stesso sesso è una realtà affermata si comincia a discutere su come l’istituto matrimoniale stia influenzando la cultura omosessuale e viceversa. Leggi
L’11 ottobre il progetto del governo conservatore australiano di organizzare un referendum consultivo sui matrimoni tra persone dello stesso sesso è stato bloccato dall’opposizione. Leggi
Non ti definire famiglia naturale, a meno che tu non viva con un branco di gnu nella savana. Leggi
Il 18 ottobre 2014 il sindaco di Roma Ignazio Marino aveva trascritto sul registro dello stato civile dell’anagrafe sedici matrimoni gay celebrati all’estero. Il consiglio di stato ha stabilito che era tra i poteri del prefetto annullare la trascrizione, illegittima perché l’ordinamento italiano riconosce solo le nozze tra persone di sesso diverso. Leggi
Negli Stati Uniti, fino alla sentenza della corte suprema, erano 37 gli stati, più il Distretto di Columbia, che ammettevano il matrimonio omosessuale.
Dopo la storica sentenza di ieri sulla riforma sanitaria, oggi la corte suprema degli Stati Uniti dovrebbe pronunciarsi sui matrimoni tra persone dello stesso sesso. I nove giudici della corte dovranno decidere se equiparare le nozze gay a quelle eterosessuali in tutti gli stati. A livello federale i matrimoni hanno già lo stesso valore e i coniugi hanno stessi diritti, tuttavia i singoli stati possono decidere se riconoscerli oppure no.
Il punto su cui dovranno pronunciarsi i giudici è il 14° emendamento della costituzione americana, che riguarda i diritti di cittadinanza e l’uguaglianza davanti alla legge. Secondo gli attivisti per i diritti civili, una decisione contraria della corte infrangerebbe questo emendamento.
La corte suprema ha riconosciuto i matrimoni egualitari con una sentenza storica nel giugno del 2013, ma l’autonomia degli stati ha provocato diverse contraddizioni politiche e legali tra lo stato federale e i singoli stati. Una coppia sposata in uno stato che riconosce le unioni, se dovesse trasferirsi in uno che non le riconoscere vedrebbe decadere i diritti acquisiti . E ancora, una coppia che vive in uno stato che vieta i matrimoni tra persone dello stesso sesso, avrebbe alcuni diritti garantiti dal governo centrale, ma non dallo stato in cui è residente.
Negli Stati Uniti il matrimonio tra persone dello stesso sesso è vietato in 13 stati, anche se il 70 per cento dei cittadini americani vive in stati che riconoscono le unioni tra persone dello stesso sesso.
All’interno della corte suprema quattro giudici sono di estrazione progressista e sosterrano i matrimoni gay. Dall’altra parte quattro giudici, tra cui l’italoamericano Antonin Scalia, sono conservatori. L’ago della bilancia dovrebbe essere Anthony Kennedy, un giudice di orientamento conservatore che tuttavia in passato ha assunto posizioni progressiste sui diritti degli omosessuali.
La corte suprema degli Stati Uniti ha rinviato a giovedì 25 giugno l’attesissima sentenza sui matrimoni gay. Il 28 aprile scorso, erano cominciate le audizioni su alcuni casi provenienti da quattro stati in cui il matrimonio tra persone dello stesso sesso è vietato con apposite leggi: Tennessee, Kentucky, Michigan e Ohio.
La corte suprema potrebbe decidere che simili divieti sono incostituzionali, imponendo quindi a tutti gli stati di concedere licenze di matrimonio alle coppie omosessuali in base al quattordicesimo emendamento della costituzione, che garantisce la parità dei cittadini davanti alla legge.
Sarebbero così di fatto legalizzati i matrimoni gay in tutti gli stati, mentre finora il matrimonio tra persone dello stesso sesso è riconosciuto solo a livello federale e in autonomia dai singoli stati, e gli stati possono rifiutarsi anche di riconoscere giuridicamente un matrimonio tra omosessuali contratto altrove.
Tra i casi importanti sui quali la corte suprema deve ancora pronunciarsi, c’è anche quello che riguarda la legalità di un aspetto fondamentale della riforma del sistema sanitario voluta dal presidente Barack Obama. Il caso in discussione verte attorno alla legittimità dei sussidi federali garantiti ai cittadini americani obbligati ad acquistare una polizza sanitaria sul mercato delle assicurazioni private, in assenza dei quali l’intero impianto della legge approvata dal Congresso nel 2010 rischierebbe di crollare.
Alla luce dei risultati del referendum sui matrimoni gay, la chiesa in Irlanda “deve fare i conti con la realtà”. È l’opinione dell’arcivescovo di Dublino, Diarmuid Martin, che all’indomani della vittoria dei sì alla consultazione popolare sulle nozze gay ha rilasciato un’intervista alla televisione nazionale Rté.
“Ci dobbiamo fermare, guardare ai fatti e metterci in ascolto dei giovani” ha osservato Martin, secondo cui “non si può negare l’evidenza”. L’alto prelato ha riconosciuto che il risultato del referendum del 22 maggio, è “una rivoluzione sociale” e la chiesa cattolica “non potrà semplicemente far finta di nulla”.
Si sono aperti alle 7 (le 8 in Italia) i seggi per il referendum sui matrimoni gay in Irlanda. Con l’eventuale vittoria del sì, nella costituzione sarebbe introdotta la frase: “Il matrimonio può essere contratto tra due persone senza distinzione di sesso”. In Irlanda sono in vigore le unioni civili dal 2010, anche per le coppie omosessuali.
Se l’Irlanda legalizzasse i matrimoni tra persone dello stesso sesso, i paesi europei a prevederlo salirebbero a undici. I paesi che prevedono le unioni civili sono dodici. L’Italia, la Grecia, la Romania, la Polonia e altri paesi dell’est non prevedono nessuna forma di riconoscimento per le coppie omosessuali. Tuttavia secondo un sondaggio Demos & Pi dell’ottobre del 2014, il 55 per cento degli italiani sarebbe favorevole alle nozze tra persone dello stesso sesso. A gennaio del 2013, secondo lo stesso istituto di sondaggi, i favorevoli erano il 41 per cento.
La mia nipotina di un anno ha un padre decisamente conservatore e come zio vorrei fare la mia parte: come potrò spiegarle un giorno cosa significhi essere omosessuale? Leggi
Si sono aperti alle 7 (le 8 in Italia) i seggi per il referendum sui matrimoni gay in Irlanda. Più di 3,2 milioni di irlandesi sono chiamati alle urne. I seggi chiudono stasera alle 22 (le 23 in Italia) e i risultati saranno annunciati domani.
Nel quesito referendario viene chiesto agli elettori se vogliono cambiare l’articolo 42 della costituzione. Con l’eventuale vittoria del sì, verrebbe introdotta nella costituzione la frase: “il matrimonio può essere contratto tra due persone senza distinzione di sesso”.
In Irlanda sono in vigore le unioni civili dal 2010, anche per le coppie omosessuali.
L’Irlanda è il primo paese al mondo che potrebbe introdurre il matrimonio tra persone dello stesso sesso nella costituzione, grazie al voto popolare. Il referendum si tiene domani, 22 maggio, e nel quesito referendario verrà chiesto agli elettori se vogliono cambiare l’articolo 42 della costituzione. Se dovesse vincere il sì, verrebbe introdotta nella costituzione la frase: “il matrimonio può essere contratto tra due persone senza distinzione di sesso”.
Dal 2010 le coppie omosessuali possono contrarre le unioni civili nel paese, tuttavia il matrimonio ugualitario introdurrebbe le stesse forme di protezione per le coppie omosessuali e per quelle eterosessuali. Secondo gli attivisti, le coppie sposate hanno 160 diritti in più rispetto alle coppie che hanno contratto l’unione civile dalle tasse, ai mutui, fino al ricongiungimento familiare per gli immigrati.
Secondo gli ultimi sondaggi, il sì potrebbe vincere. I sondaggi danno il sì tra il 69 e il 73 per cento. Tuttavia gli attivisti temono che ci sia un “fronte silenzioso del no”, che non dichiara ai sondaggisti le reali intenzioni di voto.
Perché il referendum è così importante? L’Irlanda è un paese tradizionalmente conservatore e cattolico, fino al 1993 l’omosessualità era un reato nel paese. Ma se passasse il sì, sarebbe la prima volta che il matrimonio ugualitario viene introdotto nella legislazione con un voto popolare. I Paesi Bassi sono stato il primo paese a introdurre il matrimonio tra persone dello stesso sesso nel 2001, 16 paesi hanno introdotto in seguito una legislazione simile, tra cui Francia, Spagna, Nuova Zelanda, Canada, Argentina, Uruguay e Brasile. Ma il matrimonio tra persone dello stesso sesso è ancora illegale in molti paesi, tra cui l’Italia. Nella maggior parte dei paesi il matrimonio gay è stato introdotto con una legislazione ordinaria, approvata dal parlamento.
Chi è contrario al referendum e chi è favorevole? Le gerarchie ecclesiastiche vari gruppi cattolici si sono espressi contro l’approvazione del matrimonio ugualitario. Molti vescovi hanno scritto lettere aperte ai fedeli in cui hanno chiesto di “riflettere e pregare prima di votare”. Anche la chiesa metodista e presbiteriana ha partecipato alla campagna per il no. Per il sì si sono espressi tutti i leader dei quattro principali partiti, tra cui i conservatori e i laburisti.
La corte suprema degli Stati Uniti ha respinto il ricorso presentato dal procuratore generale del South Carolina contro i matrimoni omosessuali. Il South Carolina diventerà quindi il 35° stato americano a legalizzare le unioni gay. Reuters
Il prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro ha mandato una lettera al sindaco di Roma Ignazio Marino per chiedere la cancellazione della trascrizione sul registro di stato civile dei matrimoni tra persone dello stesso sesso, contratte all’estero.
Marino ha risposto che non intende annullare le registrazioni. Su Facebook il sindaco ha scritto:
Il sindaco di New York Bill de Blasio ha espresso su Twitter il suo sostegno al primo cittadino di Roma.
Ansa
Non possiamo più usare foto con paillettes e lustrini per descrivere l’omosessualità. Oggi persone come l’ex premier dell’Islanda o il sindaco di Parigi sono gay. Leggi
Sono una donna etero tra i 20 e i 30 anni e vivo a San Francisco. Ho un fidanzato fantastico, che sono sicura sarà il mio compagno per il resto della mia vita. L’altra notte, però, mi ha confessato una cosa che mi ha lasciato sbigottita. Anni fa, quand’era molto più giovane e si era appena trasferito in città, è apparso in un film porno gay. All’epoca pensava di essere bisessuale, mi ha detto, ma dopo quell’esperienza si è reso conto che gli uomini in realtà non gli piacciono.
Io non lo lascerei mai per una cosa del genere, ma sto facendo un po’ di fatica a capirla. Quando facciamo sesso, non riesco a non pensarci. Vorrei tanto superare questa cosa.
–Confused About Lover’s Indiscretions
Vivi a San Francisco. Se escludi dalla lista dei potenziali partner ogni maschio etero che è apparso in un porno gay, CALI, forse ti conviene cambiare città.
Forse c’è una soluzione più facile del trasloco: cambia punto di vista sul significato del sesso tra maschi. Quando una ragazza etero se la spassa con un’altra ragazza, nessuno pensa che questo la renda meno femminile. Un ragazzo etero che si trastulla con un altro maschio, invece, viene considerato meno virile.
L’idea che il sesso gay renda in qualche modo meno virili, e che quelli che lo praticano siano meno maschi, è pura omofobia. Ed è questo particolare tipo di omofobia – il tuo, CALI – che sta ammazzando il tuo desiderio sessuale. Fare uno sforzo per riuscire a vedere quanto di virile c’è stato nell’esperienza del tuo fidanzato con il porno gay potrebbe aiutarti a voltare pagina. In bocca al lupo.
Sono un uomo gay tra i 20 e i 30 anni e ti scrivo per un dubbio di etichetta. Ho da poco conosciuto su un sito di incontri un figo da paura con il quale mi sembra ci siano tutte le carte in regola: valanghe di interessi in comune, senso dell’umorismo simile, obiettivi di vita condivisi.
L’unica cosa che mi frena è che lavora nel porno. Sul suo profilo non ne parla, ma io l’ho riconosciuto. Diciamo che conosco il suo lavoro, ecco. A me non dà fastidio che lui faccia il porno, ma non so come affrontare l’argomento.
Se gli dico che l’ho riconosciuto, ho paura che mi prenda per uno stalker psicopatico. Ma ho anche paura che, se faccio finta di niente e tra noi funziona, la cosa mi si possa poi ritorcere contro più avanti. Qual è il modo più elegante per gestire questa situazione?
–Pondering Online Romance Netiquette
Il modo più elegante è partire dal presupposto che lui non sia un idiota. Un attore porno presente su un sito di incontri gay dà per scontata la possibilità che molti degli altri utenti conoscano il suo lavoro. Non c’è quindi bisogno di affrontare l’argomento del porno, perché con tutta probabilità lui parte dal presupposto che tu e tutti quelli che conosce tramite quel sito lo sappiano già.
Non ti stressare. Se vuoi chiedergli di uscire, chiediglielo. Quando accennerà al suo lavoro, digli che conosci i suoi film e ti piacciono, e da lì in avanti lascia che sia lui a guidare la conversazione. Se gli interessa sapere quali film, scene, sborrate e via dicendo ti sono piaciuti di più, te lo chiederà.
Leggo la tua rubrica da tanto tempo. Ora che la corte suprema degli Stati Uniti ha bocciato il Defense of Marriage Act e la Proposition 8 californiana – stroncandoli una volta per tutte! – tu cosa rispondi a chi pensa ancora che il matrimonio gay debba essere illegale?
–Congrats To You
“Avete perso. Ha vinto l’amore. Ora potete farvene una ragione, venire al matrimonio e mangiarvi una fetta di torta, oppure andarvene affanculo. Decidete voi”.
(Traduzione di Matteo Colombo) Leggi
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