Matteo Renzi

Matteo Renzi alla corte del principe saudita Mohammed bin Salman

Secondo il leader di Italia viva, l’Arabia Saudita dovrebbe guidare un nuovo rinascimento, come la sua Firenze nel passato. Ma la repressione e le violazioni dei diritti umani in corso nel paese sembrano suggerire scenari molto diversi. Leggi

Cinque appunti nell’urna

Sotto la noia di quella che è stata univocamente percepita come la campagna elettorale più brutta della nostra storia, sotto la ripetitività compulsiva della giostra televisiva, sotto la comicità involontaria delle loro promesse impossibili, qualcosa tuttavia è avvenuto. Leggi

C’era una volta un partito

Il Partito democratico era uno dei pochi partiti socialisti e democratici europei che poteva vantare di avere tra le sue file il capo del governo e addirittura l’unico partito di centrosinistra in tutta l’Unione europea in grado di vincere le elezioni europee del 2014 con il 40,8 per cento. Ora, mentre si va verso la scissione, il futuro è sempre più incerto. Leggi

Sergio Mattarella vuole un nuovo governo entro lunedì

Il 9 dicembre il presidente della repubblica Sergio Mattarella incontrerà 17 gruppi parlamentari nelle consultazioni per formare un nuovo governo, dopo le dimissioni di Matteo Renzi il 7 dicembre. Le consultazioni sono cominciate l’8 dicembre alle 18, quando il presidente della repubblica ha incontrato le più alte cariche dello stato. Ecco cosa succederà nei prossimi giorni. Leggi

Due appuntamenti decisivi per la crisi di governo

Alle 9.30 è cominciata la discussione sulla legge di bilancio al senato sulla quale il governo ha posto la questione di fiducia. L’approvazione dovrebbe avvenire entro oggi. Alle 17.30 è stata convocata la direzione nazionale del Partito democratico, in cui il segretario Matteo Renzi, presidente del consiglio dimissionario, riferirà al partito sulla sua decisione di dimettersi e sull’esito del referendum costituzionale. Leggi

L’imprevisto

L’imprevisto è il sale della politica: quello che all’improvviso la costringe a fare il salto da ciò che c’è a ciò che può essere, ridandole per ciò stesso vita e senso. Diciotto e passa punti di scarto fra il no e il sì alla riforma governativa della costituzione non se li aspettava nessuno, né fra chi aveva scelto il sì né fra chi aveva scelto il no. Che questa sorpresa sia la molla per un salto di immaginazione politica è l’augurio del day after che dobbiamo farci tutti, rispondendo con la fiducia nella democrazia a chi insiste tristemente a vederci un salto nel buio. Leggi

Il discorso integrale di Matteo Renzi dopo la sconfitta

A mezzanotte, tra il 4 e il 5 dicembre, il presidente del consiglio Matteo Renzi ha convocato una conferenza stampa a palazzo Chigi in cui ha riconosciuto la sconfitta al referendum e ha detto che nel pomeriggio del 5 dicembre si recherà al Quirinale per rimettere nelle mani del presidente della repubblica Sergio Mattarella l’incarico di premier. Leggi

Il referendum e le dimissioni di Matteo Renzi: cos’è successo

Domenica 4 dicembre si è votato sulla riforma della costituzione proposta dal governo. Il no ha vinto nettamente. Il risultato è stato molto negativo per il premier Matteo Renzi, che ha annunciato le sue dimissioni. Ecco un riassunto della situazione. Leggi

Con il referendum si decide la forza dei governi del futuro

Il 4 dicembre i cittadini italiani saranno chiamati a votare pro o contro la riforma costituzionale. Di fatto il quesito si è trasformato in gran parte in un voto sul governo di Matteo Renzi. Ma occorre interrogarsi sul significato del no al di là della personalizzazione dello scrutinio. Leggi

Perché italiani e tedeschi non sempre si capiscono

Il corrispondente tedesco a Roma, Michael Braun, parla del rapporto tra Italia e Germania alla luce della crisi dell’euro e delle aspettative deluse su Matteo Renzi. Dal festival di Internazionale a Ferrara. Leggi

Tutte le domande sul referendum costituzionale

Il 4 dicembre, dalle 7 alle 23, gli italiani andranno a votare al referendum costituzionale per approvare o respingere la riforma della carta costituzionale, voluta dal governo Renzi. La riforma riguarda più di un terzo della costituzione (47 articoli) ed è la più vasta dal 1948, quando la costituzione italiana è entrata in vigore. Domande e risposte, il punto di vista del sì e quello del no. Leggi

Il referendum costituzionale e la sfida di Matteo Renzi

Il voto del 4 dicembre sulla riforma costituzionale, il consenso del governo e le scelte del presidente del consiglio. I corrispondenti stranieri a Roma Eric Jozsef e Michael Braun commentano l’attualità italiana al festival di Internazionale a Ferrara. Leggi

Cosa prevede la riforma costituzionale

Il referendum sulla riforma costituzionale in Italia si terrà domenica 4 dicembre. Lo ha comunicato il 26 settembre il premier Matteo Renzi al consiglio dei ministri. È stata quindi approvata la data proposta dallo stesso primo ministro. La consultazione all’inizio era prevista per ottobre. Leggi

Quando un voto parla chiaro

Due giovani donne moderate e determinate, trasversali e discrete, hanno rottamato senza spocchia e senza urla il rottamatore Renzi, il suo inguaribile bullismo politico e il suo partito tutt’intero, che d’un tratto appare invecchiato d’un secolo. Il dato è tanto netto che nemmeno lo stesso Pd ha provato a offuscarlo nella nota ufficiale emessa in piena notte, anche se Renzi, attraverso i suoi giornalisti di fiducia (chiamiamoli così), fa sapere che non ha perso per un eccesso ma per un difetto di nuovismo, rottamazione e sicumera, e che dunque insisterà. Leggi

Segnali

Stanca, impoverita, disincantata, la società italiana si è svegliata domenica mattina un po’ meno pigra del solito e ha dato al sistema politico due segnali inaggirabili. Il primo: la narrativa renziana dell’ottimismo forzato, del riformismo forzoso e del leaderismo rafforzato non convince e non vince. Il secondo: il bipolarismo italiano, già morto alle elezioni politiche del 2013, adesso è anche sepolto. Leggi

Il referendum costituzionale in cinque punti

Questo articolo è stato aggiornato. La nuova versione si può leggere qui. Leggi

Il caso di Giulio Regeni è una questione politica, non di onore patrio

Finalmente, doverosamente, il governo italiano ha deciso di richiamare il suo ambasciatore dall’Egitto. Il presidente del consiglio Matteo Renzi ha detto che è stata una questione di dignità. Quello che colpisce nella vicenda dell’omicidio di Giulio Regeni è vedere come, anche in questa circostanza, se ne sottovaluti l’importanza politica e lo si riduca a una questione di umanità o di onore. Leggi

Qualcosa è cambiato

“Con noi le cose cambiano. Noi siamo diversi dal passato. La ministra Guidi non ha fatto nessun illecito, ha fatto solo una telefonata inopportuna ma si è dimessa, a differenza della ministra Cancellieri sotto il governo Monti: segno che in Italia qualcosa è cambiato”. Matteo Renzi dixit, dagli Stati Uniti dove oggi si è occupato di Libia ma fino a ieri sproloquiava, guarda un po’, di politica energetica. Altro che abilità comunicativa: sono parole che lasciano allibiti. Leggi

Innovazione

La notizia è questa: secondo la guardia di finanza, tra il 2009 e il 2013 Google avrebbe evaso in Italia tasse per 227 milioni di euro, a fronte di ricavi per oltre un miliardo e 190 milioni di euro. È solo l’ultimo di una serie di accertamenti fiscali che, da qualche anno, coinvolgono in tutta Europa aziende come Google, Apple, Facebook, Amazon. Leggi

Due anni di Matteo Renzi visti dalla Svezia

Non ho fatto nessun servizio per la tv svedese sulla prima conferenza stampa di Matteo Renzi all’Associazione della stampa estera a Roma. Senza cattiveria, non ne è uscito niente di clamoroso. Ma anche se nell’insieme darei un buon voto a Renzi, il suo governo a metà femminile ha fatto poco per le donne italiane. Leggi

Abbonati a Internazionale per leggere l’articolo.
Gli abbonati hanno accesso a tutti gli articoli, i video e i reportage pubblicati sul sito.
Black Friday Promo