Quattro uomini sono sotto processo a Milano per il rapimento e l’omicidio della diciottenne. I magistrati italiani devono fare giustizia su un caso dimenticato, rievocando il periodo in cui la mafia calabrese si dedicava ai sequestri di persona. Leggi
Il palazzo Versace ristrutturato e riconvertito a un uso sociale è uno schiaffo alle cosche del rione Catena, quartier generale della ’ndrangheta di Polistena, una delle più antiche della Calabria. Solo vent’anni fa tutto ciò non sarebbe stato possibile, dice Michele Albanese, del Quotidiano del Sud. Per questo il 24 giugno sarà in prima fila alla marcia nazionale degli amministratori sotto tiro che si svolgerà proprio a Polistena. Leggi
Stamattina carabinieri, polizia e guardia di finanza hanno arrestato 41 persone (28 ordinanze di custodia cautelare in carcere e 13 ai domiciliari) nell’ambito di un’operazione contro le scommesse online controllate dalla ’ndrangheta.
Sotto il coordinamento della direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria, sono state sequestrate 11 società estere, 45 società italiane dedicate al gioco e alle scommesse online, più di 1.500 negozi per la raccolta di giocate, 82 siti internet nazionali e internazionali e diversi immobili, il tutto per un valore di circa 2 miliardi di euro.
A capo dell’attività di riciclaggio c’era il boss della ’ndrangheta Francesco Ietto, già ai domiciliari nella sua casa di San Colombano al Lambro, in provincia di Milano. Dagli anni ottanta, secondo gli inquirenti, Ietto si occupava di riciclare i soldi provenienti da sequestri e traffico di droga.
La ’ndrangheta calabrese si è infiltrata nella politica australiana, svela un’inchiesta durata più di un anno del programma dell’Abc Four Corners e del gruppo Fairfax Media. I politici a livello nazionale e locale sarebbero stati esposti a “potenziale corruzione” a causa di “falle” nel sistema della raccolta fondi. L’inchiesta ha sottolineato che la ’ndrangheta opera in Australia usando minacce e violenza sia in attività lecite, come il mercato della frutta e della verdura, sia illecite, come il traffico di droga. Sono stati individuati anche contatti tra “criminali presunti e riconosciuti” e importanti politici. Gli affiliati alla mafia calabrese avrebbero partecipato a diversi incontri di raccolta fondi con l’obiettivo di dare “un volto pubblico e legittimo” alle sue attività, si legge sull’inchiesta.
In un’occasione, per esempio, un uomo affiliato alla ’ndrangheta ha incontrato l’allora primo ministro John Howard e altre figure di rilievo del partito liberale durante un evento per la raccolta fondi all’inizio degli anni duemila. L’ex premier non avrebbe comunque legami con l’associazione mafiosa. È stato anche scoperto che il figlio di un presunto boss della ’ndrangheta ha lavorato per un periodo all’ambasciata australiana a Roma. Inoltre politici dei due più importanti partiti australiani, laburisti e liberali, hanno subìto le pressioni di donatori legati alla ’ndrangheta per favorire i loro affari.
L’inchiesta evidenzia una serie di “falle” nel sistema delle donazioni, a causa delle quali i politici australiani restano esposti a potenziale corruzione. I partiti e i candidati politici possono ricevere sostegno e contributi finanziari che non sono soggetti al regime di trasparenza e quindi risulta difficile identificare le tangenti versate sotto forma di donazioni ai partiti. La commissione elettorale ha cercato in diverse occasioni di introdurre modifiche per garantire una maggiore trasparenza, ma il parlamento le ha sempre respinte.
Sono stati eseguiti cinque provvedimenti restrittivi nei confronti di persone coinvolte nell’inchiesta sull’omicidio di Fortunato Patania, capo della cosca di ’ndrangheta, assassinato a Vibo Valentia il 18 settembre 2011. I reati di cui sono state accusate le persone sono: omicidio, porto abusivo di armi, favoreggiamento e rapina, con l’aggravante del metodo mafioso. Askanews
La corte di cassazione ha confermato le condanne di cinquanta imputati del processo Minotauro sulle infiltrazioni della ’ndrangheta in provincia di Torino. I giudici non hanno accolto le richieste del procuratore, che aveva chiesto l’annullamento del processo e un nuovo processo d’appello. La sentenza riguarda gli imputati che avevano scelto il rito abbreviato. È la prima sentenza che stabilisce l’esistenza di un’organizzazione di tipo ’ndranghetista nella provincia di Torino. Ansa
È stato arrestato il latitante Domenico Antonio Mollica, accusato di intestazione fittizia di beni aggravata dal metodo mafioso, commessi per favorire la ’ndrangheta operante in Calabria e a Roma per il controllo delle attività illecite sul territorio.
L’uomo era sfuggito a una prima cattura lo scorso 9 gennaio nell’ambito dell’operazione “Fiore Calabro” coordinata dalla direzione distrettuale antimafia di Roma. Oggi è stato trovato dagli agenti della squadra mobile di Roma in un sottotetto di un’abitazione in provincia di Roma. Askanews
Sono state arrestate 117 persone in Emilia Romagna e 46 sono state fermate in altre regioni nel corso di un’operazione contro le ramificazioni della ’ndrangheta in Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte, Veneto, Calabria e Sicilia.
I carabinieri stanno eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di persone accusate di associazione di tipo mafioso, omicidio, estorsione, reimpiego di capitali di illecita provenienza, riciclaggio, usura, emissione di fatture per operazioni inesistenti, trasferimento fraudolento di valori, porto e detenzione illegali di armi da fuoco, danneggiamento e altri reati, aggravati dal metodo mafioso.
Contemporaneamente i militari dei comandi provinciali di Crotone e Mantova stanno eseguendo, nelle province di Crotone e Mantova e in quelle di Cremona e Verona, decreti di fermo di indiziato di delitto nei confronti di 46 persone ritenute responsabili degli stessi reati. Askanews
La polizia e la guardia di finanza stanno eseguendo diversi arresti di presunti appartenenti a un’organizzazione criminale che operava a Roma ed era legata ad alcune cosche della ’ndrangheta. Più 400 agenti stanno eseguendo anche decine di perquisizioni in diverse regioni d’Italia.
Nel corso dell’indagine, gli agenti hanno sequestrato circa 600 chilogrammi di cocaina e hashish e diverse armi da fuoco. I dettagli dell’operazione saranno diffusi nella prossime ore in una conferenza stampa. Ansa
I carabinieri hanno arrestato venti persone legate alla ’ndrangheta tra Lazio, Umbria e Calabria. Sono tutte accusate di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti. Al centro delle indagini dei carabinieri un vasto traffico di cocaina, acquistata in Calabria e distribuita in diverse località del paese. Individuati anche i mandanti e gli esecutori di un omicidio commesso nel 2005. Tgcom
La polizia ha arrestato tre esponenti della ’ndrangheta calabrese che operavano nella provincia di Roma. Si tratta di appartenenti alle ’ndrine Palamara, Scriva, Mollica e Morabito che, secondo gli investigatori, avevano “ramificati interessi criminali e imprenditoriali nella zona nord della provincia di Roma e nella capitale”.
Nel corso dell’operazione sono state eseguite numerose perquisizioni in tutta Italia e sequestrati beni, attività commerciali e diversi immobili, per un valore di oltre cento milioni di euro.
Tra le attività sequestrate un negozio di compravendita di oro usato, un’azienda di allevamento bestiame, macellazione carni e produzione di latticini, un negozio di ottica e numerosi conti correnti bancari. La Repubblica
La cassazione ha confermato quattro ergastoli e 25 anni al quinto imputato per l’omicidio e la distruzione del cadavere di Lea Garofalo, la testimone di giustizia calabrese che aveva collaborato con gli inquirenti raccontando vicende interne alla ‘ndrangheta. La donna è stata uccisa e bruciata a Milano nel 2009.
La cassazione ha confermato le responsabilità di tutti e cinque gli imputati: il compagno di Garofalo Carlo Cosco, il fratello Vito Cosco, Rosario Curcio e Massimo Sabatino sconteranno il carcere a vita. Mentre Carmine Venturino, ex fidanzato della figlia di Garofalo, è stato condannato a 25 anni di carcere, perché in appello aveva ottenuto uno sconto di pena per la collaborazione nel ritrovamento dei resti della donna. La Stampa, La Repubblica
A Roma la guardia di finanza di Reggio Calabria ha confiscato beni per un valore di tre milioni e mezzo di euro nell’ambito di un’inchiesta sulla ’ndrangheta.
I beni facevano parte di un patrimonio immobiliare e societario accumulato dagli esponenti della cosca di Gallico di Palmi, che in Calabria controlla la Piana di Gioia Tauro.
I carabinieri del Ros hanno arrestato quaranta persone con le accuse di associazione mafiosa, estorsione, detenzione e porto abusivo di armi in un’operazione contro la ’ndrangheta in diverse regioni d’Italia. Gli arresti sono avvenuti nelle province di Milano, Como, Lecco, Monza-Brianza, Verona, Bergamo e Caltanissetta, su richiesta della procura distrettuale antimafia di Milano.
Nell’operazione i carabinieri hanno ripreso per la prima volta nella storia la cerimonia di conferimento della Santa, il più alto grado di affiliazione ‘ndranghetista, che in precedenza era stata raccontata solo dai pentiti. Ansa
I carabinieri hanno eseguito tredici arresti e perquisizioni tra Lombardia e Calabria. Gli arresti sono stati eseguiti nelle province di Milano, Como, Monza e Brianza, Vibo Valentia e Reggio Calabria.
Gli indagati sono accusati di associazione di tipo mafioso, detenzione e porto abusivo di armi, intestazione fittizia di beni, abuso d’ufficio, favoreggiamento, minacce e danneggiamento mediante incendio.
Al centro delle indagini dei carabinieri ci sono due gruppi della ’ndrangheta. Sono stati accertati interessi in speculazioni immobiliari e in subappalti di grandi opere legate all’Expo 2015. Ansa
Tredici imprenditori sono stati arrestati dalla guardia di finanza di Reggio Calabria perché sono accusati di essere affiliati alle più importanti cosche di ’ndrangheta della piana di Gioia Tauro.
I finanzieri hanno sequestrato beni per un valore complessivo di circa 56 milioni di euro. Ci sono state circa 50 perquisizioni tra Calabria, Veneto e Lombardia. Ansa
Seconda parte: da Terranova Sappo Minulio a Stilo, tra antiche sculture e pale eoliche. Leggi
Prima parte: da Isca Marina a Seminara, sulle tracce di Tommaso Campanella. Leggi
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