Dubai ospiterà la conferenza delle Nazioni Unite sul clima Cop28. (Karim Sahib, Afp)

Alla conferenza delle Nazioni Unite sul clima Cop28 l’Unione europea proporrà l’eliminazione dei combustibili fossili bruciati senza cattura di anidride carbonica, i cui consumi raggiungeranno un picco “in questo decennio”, hanno deciso il 16 ottobre i Ventisette.

Bruxelles chiederà anche l’eliminazione “il più presto possibile” dei sussidi ai combustibili fossili che non servano a compensare una carenza energetica o a garantire “una giusta transizione”, senza però fissare una scadenza precisa, come chiedevano alcune ong ambientali.

“La transizione verso la neutralità carbonica richiede l’eliminazione in tutto il mondo dei combustibili fossili bruciati senza cattura di anidride carbonica”, ha affermato il consiglio europeo al termine di una riunione dei ministri dell’ambiente dei paesi membri.

Allo stesso tempo l’Unione europea – che alla Cop28 di Dubai (30 novembre-12 dicembre) sarà rappresentata dalla nuova commissaria per il clima, l’olandese Wopke Hoekstra – punta a “un settore energetico che sia prevalentemente privo di combustibili fossili ben prima del 2050”. In questo caso non è presente l’espressione “bruciati senza cattura di anidride carbonica”.

I ministri dell’ambiente dell’Unione europea, riuniti in Lussemburgo, si sono scontrati a lungo su questa espressione.

Come chiedevano le ong, alcuni paesi non volevano menzionare le tecnologie di cattura del carbonio, temendo che potessero servire da pretesto per continuare a bruciare combustibili fossili.

“Avremo bisogno di queste tecnologie nei settori in cui le emissioni sono inevitabili, come quello del cemento”, ha affermato la ministra austriaca Leonore Gewessler. “Ma non c’è alternativa alla graduale eliminazione dei combustibili fossili”.

La sua collega francese, Agnès Pannier-Runacher, si è detta d’accordo: “Queste tecnologie sono interessanti, ma devono essere riservate ai settori che non possiamo decarbonizzare in altro modo”.

Alla fine l’espressione è stata mantenuta nel testo, ma non nella formulazione dell’obiettivo a lungo termine di “un settore energetico che sia prevalentemente privo di combustibili fossili ben prima del 2050”.

“Almeno il 55 per cento”

Nel corso della Cop28 molti paesi cercheranno di ottenere un impegno globale ad abbandonare in tempi rapidi i combustibili fossili.

Ma Hoekstra ha avvertito che sarà “molto difficile”.

Bruxelles chiederà anche che il mondo punti a produrre elettricità “interamente o prevalentemente decarbonizzata a partire dal prossimo decennio”.

Tra gli impegni assunti dall’Unione europea c’è anche quello di triplicare la capacità installata di energia rinnovabile entro il 2030 e di raddoppiare l’efficienza energetica.

Un altro tema di dibattito è stato se l’Unione europea debba mantenere a Dubai l’obiettivo legalmente vincolante di una riduzione del 55 per cento delle emissioni di gas serra entro il 2030 (rispetto al 1990) o puntare a una riduzione più ambiziosa del 57 per cento, che potrebbe essere ottenuta grazie agli impegni già presi.

“Il 57 per cento sarebbe un grande segnale al mondo”, ha dichiarato il vicepresidente della Commissione europa Maroš Šefčovič. “Dimostreremmo che l’Europa è leader nell’azione per il clima”.

Alla fine i ministri si sono accordati su una formulazione intermedia, in base alla quale “l’Unione europea punta a una riduzione di almeno il 55 per cento”.

“L’Europa può diventare una forza trainante in ambito climatico”, ha affermato la ministra spagnola Teresa Ribera, il cui paese ha la presidenza di turno dell’Unione europea.

Infine, l’Unione europea chiederà “modalità di finanziamento più stringenti” per il fondo di risarcimento ai paesi poveri istituito nel corso della precedente conferenza Cop27.

Bruxelles ha sottolineato “il grande potenziale delle banche multilaterali di sviluppo e delle istituzioni finanziarie internazionali”.