Paramedici egiziani trasportano un bambino palestinese ferito in un’ambulanza della Mezzaluna rossa al suo arrivo da Gaza attraverso il valico di frontiera di Rafah. (Afp)

Un funzionario palestinese ha affermato che la tregua nella Striscia di Gaza, la cui entrata in vigore era prevista per il 23 novembre, è stata rinviata a causa di discussioni “dell’ultimo minuto” sui “nomi degli ostaggi israeliani” e sui termini del loro rilascio.

“Il Qatar, in coordinamento con l’Egitto e gli Stati Uniti, dovrebbe annunciare nelle prossime ore l’orario d’inizio della tregua”, ha detto il funzionario, che ha chiesto di restare anonimo. “Il 22 novembre c’è stato uno scambio di elenchi con i nomi dei prigionieri di entrambi gli schieramenti, attraverso mediatori del Qatar e dell’Egitto”.

Resta invariato l’accordo raggiunto nei giorni scorsi. “In un primo momento Hamas rilascerà dieci ostaggi tra donne e bambini di età inferiore ai 19 anni e Israele rilascerà trenta prigionieri palestinesi”, ha dichiarato il funzionario.

Tutto questo dovrebbe avvenire nel contesto di una tregua in tutta la Striscia di Gaza e di una ridotta attività di controllo dell’aviazione israeliana nel nord, ha spiegato la fonte. Il 23 novembre non è stata fornita alcuna spiegazione da parte israeliana sui fattori che hanno impedito l’attuazione dell’accordo. Ma secondo il funzionario palestinese coinvolto nei negoziati, “il ritardo si spiega con discussioni dell’ultimo minuto sui nomi degli ostaggi israeliani e sulle condizioni della loro consegna”.

In primo luogo, è stato proposto che fossero affidati alla Croce rossa “per portarli in Egitto”, al confine con la Striscia di Gaza, prima di essere consegnati “agli israeliani”.

“Poi è stato proposto che ci fosse prima una visita medica da parte dei dirigenti della Croce rossa per accertare lo stato di salute degli ostaggi”, e una visita agli altri ostaggi civili che resteranno per ora nella Striscia “affinché possano accertarsi del loro stato di salute”, ha aggiunto.

“Hamas è pronta a rispettare tutti i punti decisi”, ha assicurato il funzionario. “I mediatori del Qatar, dell’Egitto e degli Stati Uniti monitoreranno l’applicazione di questo accordo e vigileranno su eventuali violazioni. Sono loro i garanti dell’attuazione dell’accordo”.

Un alto funzionario di Hamas, contattato telefonicamente dall’Afp, dal canto suo ha notato che ci sono “ostacoli legati alle difficoltà della situazione sul campo”. E si è augurato che “nessun errore possa avere un impatto negativo o far saltare la tregua”. Nonostante tutto, ha aggiunto, “i mediatori continuano a fare la spola tra i due schieramenti e il clima è ancora costruttivo”. Il Qatar ha detto che i negoziati continuano “positivamente” e che l’accordo sarà “attuato nelle prossime ore”.