Il leader dell’opposizione Tarique Rahman, che vive in esilio a Londra, ha affermato che le elezioni legislative del 7 gennaio saranno una farsa il cui unico scopo è mantenere al potere la premier Sheikh Hasina. La formazione guidata da Rahman, il Partito nazionalista del Bangladesh (Bnp), ha deciso di boicottare il voto.
Rahman guida il Bnp da quando nel 2018 è stata arrestata sua madre, Khaleda Zia, che è stata due volte premier.
In una rara intervista concessa all’Afp, Rahman, 56 anni, ha precisato che il suo partito non può partecipare a un voto il cui esito è “già deciso”, perché “sarebbe un affronto a chi ha dato la vita per la democrazia”.
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Rahman è stato condannato all’ergastolo in contumacia sei anni fa per aver organizzato un attacco mortale a un comizio di Hasina. Secondo lui, si è trattato di un complotto politico.
Nel 2023 il Bnp ha guidato un movimento di protesta durato alcuni mesi per chiedere le dimissioni della premier. Undici persone sono morte nella repressione e migliaia sono state arrestate.
Secondo Rahman la Lega Awami, la formazione al potere, ha adottato alcune misure per impedire al suo partito e a decine di altri, che hanno aderito al boicottaggio, di vincere le elezioni.
Il leader dell’opposizione ha aggiunto che la Lega Awami ha lasciato intendere che potrebbe revocare gli aiuti governativi a chi non vota per i suoi candidati.
Gli Stati Uniti, che nel 2021 hanno sanzionato le forze di sicurezza del Bangladesh per ripetute violazioni dei diritti umani, e altri paesi occidentali hanno espresso preoccupazione per lo svolgimento delle elezioni.
Hasina, al potere dal 2009, ha promesso elezioni trasparenti dopo che quelle del 2014 e del 2018 sono state caratterizzate da gravi irregolarità.
Il Bangladesh ha circa 170 milioni di abitanti.