L’esercito statunitense ha annunciato il 9 aprile di aver consegnato all’Ucraina armi e munizioni di piccolo calibro inviate dall’Iran ai ribelli huthi dello Yemen, ma sequestrate da Washington e dai suoi alleati.
La consegna dovrebbe aiutare l’esercito ucraino, che è a corto di munizioni, senza però risolvere la cronica carenza di armi pesanti (granate, missili), in un momento in cui l’approvazione di un pacchetto di aiuti militari è bloccata al congresso degli Stati Uniti.
La spedizione, avvenuta il 4 aprile, comprendeva più di cinquemila fucili d’assalto Ak-47, oltre a mitragliatrici, fucili di precisione, lanciagranate e più di 500mila munizioni, ha affermato in un comunicato sul social network X lo United States central command (Centcom).
“Al momento del sequestro le armi erano in transito dai Guardiani della rivoluzione iraniani ai ribelli huthi dello Yemen, in violazione di una risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite”, ha aggiunto il Centcom.
I sequestri sono stati effettuati su quattro navi tra il maggio 2021 e il febbraio 2023, ha precisato l’esercito statunitense.
Nell’ottobre scorso Washington aveva già consegnato all’Ucraina un primo carico di munizioni sequestrate durante il trasferimento dall’Iran allo Yemen.
Teheran sostiene da anni i ribelli huthi, che negli ultimi mesi hanno moltiplicato gli attacchi contro le navi in transito nel golfo di Aden e nel mar Rosso, affermando di agire in solidarietà con gli abitanti della Striscia di Gaza.
Il 7 aprile il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyj ha affermato che il suo paese perderà la guerra se il congresso statunitense non sbloccherà gli aiuti militari, in un momento in cui l’esercito russo sta aumentando la pressione sul fronte orientale.
Il pacchetto, che prevede sessanta miliardi di dollari per l’Ucraina, è attualmente bloccato a causa dell’opposizione del Partito repubblicano.