Il presidente uscente Mohamed Ould Ghazouani è stato rieletto presidente della Mauritania con il 56,12 per cento dei voti, ha annunciato il 1 luglio la commissione elettorale.

Nel primo turno delle elezioni presidenziali, che si è svolto il 29 giugno, Ghazouani ha preceduto l’attivista per l’abolizione della schiavitù Biram Dah Abeid, che ha ottenuto il 22,10 per cento dei voti.

Abeid ha denunciato brogli.

Il candidato islamista Hamadi Ould Sidi el Mokhtar è arrivato terzo con il 12,78 per cento dei voti.

Ghazouani, un militare di carriera di 67 anni, aveva già vinto al primo turno le presidenziali del 2019.

“Scenderemo in piazza contro i brogli”, ha affermato Abeid.

Nel tardo pomeriggio del 30 giugno, quando erano già noti i risultati parziali, alcuni suoi sostenitori hanno bruciato cassonetti e pneumatici nella capitale Nouakchott, bloccando il traffico in alcuni quartieri.

In serata il ministero dell’interno ha avvertito che “i comportamenti che turbano la pace e la tranquillità dei cittadini saranno severamente puniti”.

Nessun attentato jihadista

In Mauritania dal 2011 non si verificano attentati jihadisti, che sono invece molto frequenti nel vicino Mali e più in generale nella regione del Sahel.

Il paese ha registrato una serie di colpi di stato tra il 1978 e il 2008. Da allora il paese si è però stabilizzato, e nel 2019 c’è stata la prima transizione pacifica tra due presidenti eletti.

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