Un’importante esponente dell’opposizione tunisina e potenziale candidata alle prossime elezioni presidenziali, in carcere da ottobre, è stata condannata a due anni di prigione nella tarda serata del 6 agosto, secondo i mezzi d’informazione locali.
Abir Moussi, 49 anni, leader del Partito destouriano libero ed ex parlamentare, aveva presentato la sua candidatura tramite i suoi avvocati due giorni prima della sentenza, come ha riferito la radio locale Mosaique.
Moussi è stata una critica del presidente tunisino in carica Kais Saied ed è stata condannata in base al decreto 54, una legge promulgata dallo stesso presidente nel 2022 per combattere le “notizie false”. Saied ha presentato la sua candidatura ufficiale per le elezioni che si terranno il 6 ottobre, mentre ai principali candidati dell’opposizione è stato impedito di sfidare il presidente in carica anche con la detenzione.
Al momento della registrazione della sua candidatura, Saied, 66 anni, ha dichiarato ai giornalisti nella capitale Tunisi che la sua candidatura fa parte di “una guerra di liberazione e autodeterminazione” che mira a “stabilire una nuova repubblica”.
Questo è avvenuto poco prima che tre importanti candidati alle presidenziali dichiarassero che le autorità avevano respinto le loro richieste di accesso al loro casellario giudiziario e alla condanna di Moussi.
Moussi, 49 anni, nota politica ed ex parlamentare, è stata arrestata il 3 ottobre davanti al palazzo presidenziale, dove si era recata per presentare un ricorso contro i decreti emessi da Saied.
Se la sentenza sarà confermata in appello o in un successivo procedimento, a Moussi sarà ufficialmente preclusa la possibilità di candidarsi, poiché uno dei criteri prevede che i candidati debbano avere la fedina penale pulita. La donna è accusata di altri reati tra cui “attentati che mirano a cambiare la forma di governo”.