Un tribunale tedesco ha emesso un mandato di arresto europeo per un ucraino accusato di essere coinvolto nel sabotaggio dei gasdotti Nord Stream 1 e 2 nel mar Baltico nel settembre 2022. Lo hanno riportato diversi mezzi d’informazione tedeschi, il 14 agosto.

Interpellata dall’Afp, la procura federale tedesca ha rifiutato di fare dichiarazioni. Il mandato d’arresto europeo è stato emesso a giugno dalla procura federale nei confronti di un istruttore subacqueo ucraino che all’epoca viveva in Polonia, non lontano da Varsavia, e che è stato identificato come Volodymyr Z., secondo quanto riportato dal canale televisivo pubblico Ard e dai giornali Süddeutsche Zeitung e Die Zeit.

La magistratura sospetta che Volodymyr Z. e altri due sommozzatori ucraini, identificati come Jevhen U. e Svitlana U., fossero coinvolti nel sabotaggio dei gasdotti.

Si ritiene che le tre persone abbiano messo l’esplosivo a bordo di una barca a vela, l‘“Andromède”, sulla quale la procura ha rivelato nel 2023 di aver aperto un’indagine. Secondo gli inquirenti, lo yacht è salpato da Rostock, in Germania, sul mar Baltico, per poi fare scalo su un’isola danese, in Svezia e in Polonia.

In base alle norme europee le autorità polacche avevano sessanta giorni di tempo per rispondere alla richiesta tedesca e arrestare il principale sospettato. Tuttavia questo non è avvenuto, per ragioni che non sono state spiegate. L’accusato sembra essere fuggito e non si sa se si sia tornato in Ucraina.

Le autorità tedesche sono stupite dalla mancanza di cooperazione della Polonia in questa indagine, secondo quanto riportato dai mezzi d’informazione tedeschi.

Contattato brevemente per telefono dai mezzi d’informazione tedeschi, Volodymyr Z. ha negato qualsiasi coinvolgimento nell’attacco. Mentre Svezia e Danimarca avevano già smesso di indagare sul caso all’inizio dell’anno, gli investigatori tedeschi hanno continuato a farlo.

Secondo i mezzi d’informazione tedeschi, tuttavia, al momento non ci sono prove che indichino che questi sospetti abbiano agito su ordine delle autorità, dei servizi segreti o dell’esercito del loro paese. Kiev nega ogni responsabilità per il sabotaggio. “Non lo farei mai”, ha dichiarato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky al quotidiano tedesco Bild nel giugno 2023, aggiungendo che vorrebbe “vedere le prove”.

Nel marzo 2023, il New York Times aveva già affermato, sulla base di informazioni consultate dall’intelligence americana, che dietro il sabotaggio c’era un “gruppo filoucraino”, ma senza il coinvolgimento del presidente.

Il 26 settembre 2022, quattro enormi perdite di gas precedute da esplosioni sottomarine si sono verificate a poche ore di distanza l’una dall’altra su Nord Stream 1 e 2, i gasdotti che collegano la Russia alla Germania e che trasportano la maggior parte del gas russo in Europa. Al momento dell’esplosione le condutture non erano in funzione.