La controversa procura del Guatemala ha annunciato il 21 agosto di aver chiesto alla corte suprema di revocare l’immunità del presidente socialdemocratico Bernardo Arévalo, accusandolo di aver autorizzato dei pagamenti “illegali” ad aziende del settore edile.
“La richiesta di revoca dell’immunità del presidente Arévalo è stata presentata alla corte suprema”, ha affermato nel corso di una conferenza stampa il procuratore Rafael Curruchiche, che è stato sanzionato dagli Stati Uniti e dall’Unione europea per corruzione.
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Il magistrato ha accusato Arévalo di aver ordinato all’ex ministra delle comunicazioni Jazmín de la Vega di versare milioni di dollari ad aziende coinvolte in presunti casi di corruzione.
“Abbiamo stabilito che il presidente è il principale promotore della corruzione e dell’impunità in Guatemala”, ha dichiarato Curruchiche.
“Le assurde accuse di Curruchiche non possono avere posto in un procedimento penale”, ha reagito l’ufficio di Arévalo in un comunicato.
Arévalo è ai ferri corti da circa un anno con la procuratrice generale Consuelo Porras, anche lei inserita dagli Stati Uniti e dall’Unione europea in una lista di funzionari considerati corrotti e antidemocratici.
Da quando si è insediato a gennaio, Arévalo ha più volte cercato di spingere Porras alle dimissioni, senza successo.
A maggio il presidente ha presentato un progetto di legge di riforma giudiziaria che renderebbe più facile la destituzione di Porras, ma il testo è attualmente bloccato in parlamento.
Arévalo, che nel 2023 ha vinto le elezioni presidenziali grazie all’impegno a combattere la corruzione endemica nel paese, ha accusato la procuratrice generale di aver orchestrato un tentativo di colpo di stato per impedirgli d’insediarsi.
Il Guatemala si trova al 154° posto nell’indice di percezione della corruzione dell’ong Transparency international, con un punteggio di 23 su cento.