L’ex presidente di estrema destra Jair Bolsonaro ha “partecipato attivamente” a un tentativo di colpo di stato per restare al potere ed era “pienamente consapevole” di un piano per assassinare il suo successore Luiz Inácio Lula da Silva, secondo un rapporto della polizia federale brasiliana.
Il rapporto di 884 pagine è stato inviato il 26 novembre al procuratore generale della repubblica Paulo Gonet, che dovrà decidere se incriminare Bolsonaro e altre trentasei persone, tra cui molti militari.
“Gli elementi emersi nel corso delle indagini dimostrano in modo inequivocabile che Bolsonaro ha pianificato e partecipato attivamente alle azioni di un’organizzazione criminale il cui obiettivo era attuare un colpo di stato”, si legge nel rapporto.
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Secondo gli inquirenti, il colpo di stato non si è concretizzato a causa del mancato sostegno dei principali comandanti dell’esercito brasiliano.
Bolsonaro, 69 anni, al potere dal 2019 al 2023, sostiene di essere vittima di una “persecuzione politica”.
“Il termine ‘colpo di stato’ non ha mai fatto parte del mio lessico”, ha dichiarato il 25 novembre nel corso di una conferenza stampa.
Pugnale verde e giallo
Secondo il rapporto d’inchiesta, l’ex presidente era anche “pienamente consapevole” dell’operazione Pugnale verde e giallo (i colori della bandiera brasiliana), che mirava ad assassinare Lula, l’attuale vicepresidente Geraldo Alckmin e il giudice del tribunale supremo federale Alexandre de Moraes.
Il 19 novembre quattro militari brasiliani, tra cui un ex collaboratore di Bolsonaro, erano stati arrestati con l’accusa di essere coinvolti in un piano per assassinare Lula e Alckmin prima del loro insediamento, e per arrestare e mettere a morte Moraes.
Lula, vincitore delle elezioni presidenziali dell’ottobre 2022, si è insediato il 1 gennaio 2023, dopo che aveva già guidato il paese tra il 2003 e il 2010.
“Sono felice di essere vivo, e che il tentativo di uccidere me e Alckmin tramite avvelenamento non abbia avuto successo”, aveva affermato il 21 novembre durante una cerimonia ufficiale.
Bolsonaro è anche indagato per aver istigato la rivolta di Brasília dell’8 gennaio 2023, che ha ricordato l’assalto al congresso del 6 gennaio 2021 negli Stati Uniti.