Violenti combattimenti sono in corso il 3 dicembre tra l’esercito siriano e una coalizione ribelle a guida jihadista che sta avanzando verso la città strategica di Hama, nel centro della Siria, secondo l’ong Osservatorio siriano per i diritti umani.

Il 27 novembre i ribelli hanno lanciato un’offensiva lampo nel nordovest del paese che gli ha permesso di conquistare Aleppo, la seconda città della Siria, di cui le forze governative hanno perso completamente il controllo per la prima volta dall’inizio della guerra civile, nel 2011.

“Violenti combattimenti sono in corso nella parte nord della provincia di Hama”, ha affermato l’ong, che ha sede a Londra ma dispone di una vasta rete d’informatori in Siria, aggiungendo che “l’aviazione russa e siriana sta bombardando le posizioni dei ribelli”.

La coalizione ribelle, guidata dal gruppo jihadista Hayat Tahrir al Sham (Hts), ha assunto il controllo di varie località nella provincia di Hama, ha aggiunto l’ong.

L’offensiva dei ribelli, alcuni dei quali sono sostenuti dalla Turchia, è partita dalla loro roccaforte nella provincia di Idlib, estendendosi rapidamente alle province di Aleppo e Hama.

Il regime siriano del presidente Bashar al Assad è invece sostenuto dalla Russia e dall’Iran.

Un fotografo dell’Afp ha riferito di aver visto la mattina del 3 dicembre decine di carri armati e veicoli militari dell’esercito siriano abbandonati sulla strada per Hama.

L’esercito siriano aveva annunciato l’invio di rinforzi nella regione, che negli ultimi giorni hanno contribuito a rallentare l’avanzata ribelle.

Hama si trova nel centro della Siria, sulla strada che collega Aleppo alla capitale Damasco, e ha più di 500mila abitanti.

Il 2 dicembre il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres aveva lanciato l’allarme “per la ripresa della guerra civile in Siria”, chiedendo “un’immediata cessazione delle ostilità”.

Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani, più di cinquecento persone sono morte dal 27 novembre nei combattimenti.