La sera del 3 dicembre la giunta militare guineana ha minacciato di arrestare chiunque pubblichi “informazioni non verificate o in grado di turbare l’ordine pubblico” sulla strage del 1 dicembre allo stadio di Nzérékoré, nel sudest del paese, in cui sono morte decine di persone.

L’avvertimento pubblicato dal ministro della giustizia Yaya Kairaba Kaba su Facebook arriva dopo che alcune ong hanno affermato che il bilancio della strage è in realtà nettamente superiore a quello ufficiale di 56 morti, e che le autorità hanno almeno in parte la responsabilità delle violenze.

“La diffusione sui social network di informazioni non verificate o malevole che possono turbare l’ordine pubblico è inammissibile”, ha dichiarato il ministro.

“Chiunque compia atti di questo tipo sarà arrestato e perseguito”, ha aggiunto.

Decine di persone sono morte il 1 dicembre nei disordini scoppiati durante una partita di calcio che assegnava un trofeo dedicato a Mamadi Doumbouya, il capo della giunta militare al potere dal 2021.

Secondo alcuni testimoni, la strage è stata causata da un’invasione di campo di tifosi inferociti per le decisioni arbitrali a cui la polizia ha risposto lanciando gas lacrimogeni.

L’opposizione ha inoltre accusato la giunta di organizzare eventi sportivi come questo per promuovere la candidatura di Doumbouya alle future elezioni presidenziali, che però non sono ancora state fissate.

Doumbouya ha promesso d’istituire una commissione d’inchiesta sulla strage.

“Vorrei rassicurare l’opinione pubblica, e in particolare i familiari delle vittime, sulla determinazione del governo a fare piena luce su questi dolorosi eventi”, ha affermato il ministro della giustizia.

“I responsabili saranno puniti”, ha aggiunto.