“I banditi ieri hanno imperversato ovunque”, scrive il quotidiano nigeriano **The Nation **il 6 luglio dando notizia del rapimento di almeno 140 studenti in una scuola battista dello stato di Kaduna, dello sventato sequestro di altri 26 alunni di un istituto poco distante e della cattura dei passeggeri di un autobus di linea nello stato di Osun. Il 4 luglio altre otto persone, tra cui un’infermiera con il suo bambino di un anno, erano state sequestrate in un ospedale. Le autorità dello stato di Kaduna hanno ordinato la chiusura di tredici istituti a rischio, mentre il presidente Muhammadu Buhari si è detto preoccupato che questi episodi, ormai frequentissimi, spingano i genitori a non mandare più a scuola i figli. Su **The Republic **il ricercatore Tosin Osasona invita a non confondere i criminali responsabili di queste azioni con i “terroristi”, anche se molti chiedono che siano etichettati come tali: “A motivarli non è l’ideologia, ma la ricerca del profitto personale. Alla base del banditismo c’è spesso l’assenza dello stato nelle comunità locali, che sono emarginate e abbandonate a loro stesse”. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1417 di Internazionale, a pagina 31. Compra questo numero | Abbonati